Oggi vi portiamo in Dalmazia, una regione storico-geografica della Croazia bagnata dal Mare Adriatico. Parliamo di una sottile striscia di terra che si allunga verso sud dal centro del Paese fino al confine col Montenegro. Le sue acque turchesi, percorse per secoli da navi greche e romane, sono intarsiate da una miriade di isole. A colorarle, il verde smeraldo delle pinete e il bianco candido delle spiagge. Un viaggio in Dalmazia è un connubio di mare e storia, con città costiere dal grande patrimonio culturale, ottimo punto di partenza per esplorare il territorio. Andiamo quindi alla scoperta della costa dalmata, consigliandovi le isole (e i parchi) imperdibili.
La regione di Zara
Cominciamo dal nord della Dalmazia. La costa lunga oltre mille chilometri comprende 300 isole e isolotti, che formano appunto l’arcipelago zaratino.

Centro nevralgico della regione è Zara, ex capitale della Dalmazia. La città è uno straordinario mix storico e architettonico con cattedrali cristiane, chiese bizantine e rovine romane. In tutto questo non mancano moderne installazioni urbane. Sul lungomare sono stati realizzati il Saluto al sole, un gioco di luci che si attiva grazie a fonti di energia rinnovabile, e l’Organo marino, simbolo di Zara. Composto da scale di pietra che occupano circa 70 metri, grazie al moto ondoso si trasforma in uno strumento musicale.
Tra le isole zaratine più gettonate c’è l’Isola di Pag. È spesso soprannominata “isola lunare” per il suo paesaggio aspro e suggestivo, fatto di rocce carsiche e macchia mediterranea, che la rende unica fra le isole croate. Oltre a uno splendido mare blu, vanta una chicca artigianale: nel monastero delle suore benedettine nella città di Pag viene portata avanti l’antica tradizione del merletto.

E ora spostiamoci in mare aperto dove Dugi Otok (l’isola Lunga in italiano) è la più esterna della costa zaratina. Ospita il Parco di Telascica, dove ripide falesie bianche di oltre 160 metri si tuffano in acque trasparenti popolate dal delfino tursiope. Qui c’è una delle baie croate più belle tra promontori, scogli e un’ampia insenatura (uno dei porti più sicuri per chi naviga). Fra l’insenatura e le scogliere è incastonato un piccolo lago salato.
La spiaggia di Sakarun è una delle più famose dell’intera regione, grazie al candore della sua sabbia. Circondata da una fitta pineta, è lunga circa 800 metri.
La regione di Sibenik e Knin
Questa regione vanta un mare ornato da 275 tra isolotti e scogli. È nota soprattutto per due parchi nazionali che custodiscono la natura incontaminata dell’arcipelago e dell’entroterra.
Sibenik (Sebenico) è la città più grande della regione. Il centro medievale è fatto di un labirinto di vicoli che sale verso la fortezza di San Michele. Da qui si può godere di tramonti incredibili e una vista spettacolare. Ma la punta di diamante è la cattedrale di San Giacomo, Patrimonio Unesco. Costruita in stile gotico e rinascimentale tra il 1400 e il 1500, sulla facciata esterna conta più di 70 teste scolpite.

Sibenik giace sulla foce del fiume Krka (Cherca), uno dei più bei fiumi carsici croati. Non a caso l’area è protetta dal Parco Nazionale di Krka. Il fiume attraversa un canyon lungo 75 chilometri, formando cascate spettacolari. Skradinski buk è la più grande e conosciuta. Il bacino idrografico del fiume occupa 109 chilometri quadrati, un’oasi verde che include laghetti immersi nel verde. Il parco comprende quasi tutto il corso del fiume, ed è ricco sia di bellezze naturali sia di monumenti.

Per gli amanti dal mare c’è il Parco Nazionale Kornati (Incoronate). Concedetevi un’escursione o una mini-crociera. Tutela ben 89 delle 152 isole dell’arcipelago, inclusi isolotti e scogli disabitati. Si estende su 218 chilometri quadrati, tre quarti dei quali sono di mare.
L’isola più grande è Kornati, che dà il nome all’arcipelago. Parliamo di un vero e proprio paradiso per i diportisti e i sub. Le spiagge sono ghiaiose o sabbiose, bagnate da un mare poco profondo.

Una valida oalternativa alle Kornati sono altre isole di fronte a Sibenik: le più grandi sono Zlarin, Kakanj, Kaprije e Zirje. Una menzione speciale va all’isola di Prvic, probabilmente la migliore a livello di spiagge. Ha una superficie di soli 2,4 chilometri quadrati e due centri in cui vivono 400 abitanti. Coperta di macchia mediterranea, vigneti e uliveti, vanta pittoresche insenature. Grazie alle sue spiagge, il mare cristallino e le antiche case in pietra, è ideale per gli amanti di una vacanza in pieno stile mediterraneo.
La regione spalatino-dalmata
L’imperatore romano Diocleziano nel lontano 295 decise di ritirarsi, e fece costruire la propria dimora nel cuore della Dalmazia. Pose così le basi della futura città di Spalato, la seconda della Croazia.

Il Palazzo di Diocleziano è un imponente complesso architettonico di circa 30.000 metri quadrati cinto da antiche mura, con un dedalo di vicoli e piazzette brulicanti. È il cuore attorno a cui nel corso dei secoli si è formato il centro storico spalatino, Patrimonio Unesco.
Per costruire il Palazzo (e anche la cattedrale di Sibenik) è stata impiegata la pregiata pietra bianca dell’isola di Brac. Si trova proprio di fronte a Spalato, ed è la più grande della Dalmazia. Fiore all’occhiello è la spiaggia Zlatni rat (Promontorio d’Oro), con la sua lingua di sabbia che si protende nel mare per circa mezzo chilometro. Si trova a 2 chilometri dal centro di Bol, la località più turistica. Altre splendide spiagge sono Lovrecina, Bili rat e Banja.

L’isola di Hvar (Lesina) spicca invece per la sua vivace vita notturna, e un primato molto particolare: ha il più alto numero di ore di sole l’anno in Europa (2.700 di media). Nel bacino intorno all’isola è vietata la pesca subacquea, ma i sub possono immergersi vicino all’isolotto di Vodnjak e al promontorio di Stambeder. Lo stretto tra le isole di Hvar e Brac è ideale per il windsurf, mentre sul versante meridionale c’è la cliffbase, per arrampicarsi a picco sul mare. L’entroterra offre tranquilli villaggi rurali, campi di ulivi e viti.
Spingendoci verso il mare aperto incontriamo un vero e proprio gioiello geologico, l’arcipelago di Lissa. Insieme ad altri isolotti forma un geoparco Unesco. Parti dell’arcipelago, soprattutto quelle attorno alle “piramidi nere” dell’Adriatico (gli isolotti di Jabuka e Brusnik) e l’interno dell’isola di Lissa, sono fatti di roccia vulcanica formatasi 220 milioni d’anni fa. Qui si trova la grotta semisommersa più lunga dell’Adriatico, Medvidina spilja (Grotta dell’orso) sull’isola di Bisevo.

Tra i paesaggi protetti dell’area ci sono cala Stiniva, un’insenatura stretta e lunga circondata da pareti rocciose, e l’isolotto di Ravnik con Zelena spilja (Grotta verde).
L’arcipelago di Lissa è una delle ultime dieci oasi paradisiache del Mediterraneo. Con le isole di Mljet e Lastovo, di cui parleremo fra poco, forma l’Adriatic Blue Corridor, l’area col maggior numero di biodiversità dell’Adriatico.
La regione raguseo-narentana
Siamo nell’estremo sud della Dalmazia, in questa regione che prende il nome dall’antica Ragusa, l’attuale Dubrovnik. Diventata famosa a livello internazionale per la serie “Il Trono di Spade”, un tempo era una delle più piccole ma più rilevanti repubbliche marinare del Mediterraneo.

Nel suo centro le imponenti mura, lunghe quasi 2.000 metri, custodiscono chiese gotiche, rinascimentali e barocche, splendidi palazzi e fontane. Dalle mura si possono ammirare le isole che puntellano il mare, in quella che viene definita la “riviera di Dubrovnik”.
Proprio di fronte alla città c’è l’isola di Lokrum (Lacroma), detta “l’isola degli innamorati”. È una riserva forestale patrimonio Unesco con specie vegetali provenienti principalmente da Australia e Sud America. Lokrum è un’isola di fitte pinete, splendide spiagge e calette. Sul versante meridionale c’è uno specchio di mare ideale per i bambini: noto col nome di Mrtvo more (Mar Morto), è collegato al mare aperto da un canale sottomarino.
Ci sono poi le isole Elafiti, dove regnano natura incontaminata e quiete. Qui la nobiltà di Ragusa fece costruire maestose ville, palazzi e chiese, mentre la natura dal canto suo ha dato a ogni singola isola qualcosa di unico.
L’isola di Sipan è la più grande dell’arcipelago, e il paradiso insulare più vicino a Dubrovnik. Lopud è la seconda per grandezza, e attrae soprattutto per la sua spiaggia sabbiosa Sunj, la più nota della riviera. Kolocep è la più piccola isola abitata delle Elafiti, fatta di calcare e dolomite.

Il Parco Nazionale di Mljet (Meleda) è invece il più importante territorio protetto della Dalmazia meridionale. L’isola di Mljet secondo la mitologia sarebbe Ogigia, dove approdò Ulisse. Il parco comprende il versante occidentale dell’isola ricca di una rigogliosa vegetazione mediterranea, che le è valso il nome di “isola più verdeggiante della Croazia”. Importante anche il patrimonio storico, con tracce delle tribù illiriche, dell’Impero Romano e della Repubblica di Ragusa. La spiaggia di Saplunara è una delle più belle di Mljet. L’area è protetta come bene paesaggistico.
Una particolarità: il canale di Soline crea due laghi di acqua salata, il Lago Piccolo e quello Grande. In quest’ultimo, al centro c’è il pittoresco isolotto di Santa Maria con la chiesa e il convento.
Molto gettonata è anche l’isola di Korcula (Curzola). La leggenda racconta che Marco Polo venne catturato proprio davanti all’omonima città, una piccola Dubrovnik in miniatura, e che da qui portato in catene a Genova. Il che aumenta il fascino di quest’isola da cartolina, ricca di calette, grotte marine e spiagge di sabbia. Il versante meridionale è ideale per gli appassionati di kayak, con pareti rocciose e pendii ornati da vigne terrazzate. Punta di diamante è la spiaggia di Pupnatska luka, in cui rinfrescarsi all’ombra dei pini.

Distante dalla terraferma oltre quattro ore, e raggiungibile solo da diportisti esperti, c’è l’arcipelago di Lastovo, che prende il nome dall’isola più grande. È protetto da un parco naturale che include 44 fra isole, isolotti e scogli. Ne fa parte anche l’isola di Susac. I diportisti più allenati avranno pane per i loro denti coi suggestivi fari, in particolare quello di Glavat su un isolotto a est dell’isola, o il faro di Susac su un aspro scoglio.