Il Perù combina una natura spettacolare con una storia precolombiana ricca di miti e leggende che ne hanno plasmato il patrimonio culturale. Terzo Paese del Sud America per grandezza dopo Brasile e Argentina, vede la Cordigliera delle Ande scorrere parallela all’Oceano Pacifico che lo bagna.

La catena montuosa divide il territorio in tre regioni naturali: la costa a ovest, una stretta pianura in gran parte arida, che alterna tratti alti e rocciosi a cordoni di sabbia; la sierra, la regione delle Ande, una successione di alte montagne divise da valli e altopiani; la selva, un immenso bassopiano di foreste impenetrabili dal clima caldo e umido, solcato da fiumi che danno origine al Rio delle Amazzoni.
Questa varietà paesaggistica si unisce alla multiculturalità del Perù, ricco di tradizioni ancestrali ed eredità coloniali. Per darvi un’idea, ad attendervi ci sono 5000 siti archeologici. Lo spagnolo è la lingua ufficiale, ma si parlano ancora oggi ben 47 lingue autoctone.
Un paradiso di biodiversità
Il Perù è uno dei dieci Paesi con maggiore diversità biologica e risorse naturali del mondo. Con oltre 200 aree naturali protette, ospita 14 parchi nazionali, 15 riserve, 9 santuari e 11 zone protette.

La sua ricca biodiversità è dovuta a diversi elementi. Prima di tutto, il territorio molto vario accoglie un’ampia gamma di ecosistemi e habitat come deserti, valli, canyon, boschi secchi, zone umide e montagne. Inoltre, il Perù è un punto di convergenza che ospita specie provenienti da altri continenti.
La variazione dell’altitudine crea condizioni ambientali uniche e svariati microclimi. La biodiversità si riflette anche nel vasto numero di specie: oltre 1800 specie di uccelli, 300 di mammiferi, 500 tipi di rettili e anfibi, e migliaia di specie di piante fra cui spiccano 3500 varietà di orchidee. A tutto questo si aggiungono le specie endemiche.

Machu Picchu
Iniziamo la conoscenza del Perù dalla sua attrazione turistica per eccellenza, Machu Picchu, nel cuore delle Ande a Sud. Patrimonio Unesco, annoverato fra le sette meraviglie del mondo moderno, è una cittadella sacra costruita sulla cima di una montagna in mezzo alla foresta tropicale, a circa 2500 metri di altezza. A scoprirla fu nel 1911 Hiram Bingham, esploratore e archeologo statunitense.
Machu Picchu è la testimonianza simbolo degli Inca, civiltà precolombiana che ha abitato le terre sudamericane fra il 1200 e il 1500, quando gli spagnoli la annientarono. Fu costruito probabilmente intorno al 1450, e rimase incompiuto a causa dell’arrivo dei colonizzatori. Ma la sua origine è avvolta dal mistero, tanto da essere ancora oggetto di studio. Alcuni hanno addirittura parlato di un intervento extraterrestre o divino, ma furono gli sforzi di migliaia di peruviani a realizzare questa meraviglia. Ci sono i resti di piazze, templi, fonti d’acqua, monumenti e residenze. Le teorie sulla funzione di Machu Picchu sono varie: vanno dal grande mausoleo per l’imperatore inca Pachacutec al centro amministrativo e agricolo visti i suoi ampi terrazzamenti, da nesso fra le Ande e l’Amazzonia alla residenza del governatore incaico.

Anche a Machu Picchu, che si estende per oltre 30.000 ettari, è possibile trovare una flora e fauna variegata, grazie alla sua posizione strategica e al fiume Urubamba che lo attraversa da est a ovest. Tra le aree boscose e le cime innevate vivono specie come il culpeo, il puma, la viscaccia, l’orso dagli occhiali e il cervo dalla coda bianca, insieme a 420 specie di uccelli fra le quali spiccano il galletto di roccia e il condor andini. Inoltre, a Machu Picchu si trovano circa 377 specie di farfalle, 15 di anfibi e 25 di rettili. Si contano 370 tipi di orchidee, il che equivale al 20% delle specie identificate in Perù.
Cuzco
Machu Picchu è nella provincia di Urubamba, poco lontano da Cuzco, capitale dell’Impero Inca e capitale storica del Paese moderno. Il suo nome significa “ombelico”. Per le strade di Cuzco, a quasi 3400 metri di altezza, il tempo sembra essersi fermato. Qui l’atmosfera trasuda leggenda, e le pietre ancora intatte mantengono vive le mura e i palazzi antichi. Il centro storico della città Patrimonio Unesco è dominato da Plaza de Armas, su cui si affaccia l’imponente cattedrale, a pochi metri dalla pietra dei dodici angoli, esempio di architettura incaica. Nelle vicinanze, il pittoresco quartiere di San Blas.
A Cuzco e dintorni ci sono meraviglie archeologiche come la fortezza di Sacsayhuamán e il villaggio di Pisac. Meritano una menzione anche il complesso archeologico Moray coi suoi terrazzamenti circolari, e le rovine del Quri Kancha, antico tempio incaico.
La regione delle Ande
Restiamo nelle Ande e andiamo più a nord dove ci aspetta la regione di Áncash. Qui si trova il famoso sito archeologico di Chavín de Huántar, Patrimonio Unesco. La cultura Chavín è una civiltà che si sviluppò tra il 1500 e il 300 a.C., e il sito è fra i più antichi luogo di culto dell’epoca preincaica.
La regione è circondata da due cordigliere: la Blanca e la Negra. La Cordillera Blanca è la catena montuosa tropicale più alta del mondo. Ospita il Parco Nazionale Huascarán, Patrimonio Unesco. Prende il nome dal monte che, sfiorando i 6800 metri, è il più alto del Perù. Non è da meno l’Alpamayo: alto quasi 6000 metri, questo monte di ghiaccio ha un’iconica forma a piramide che con la punta sembra davvero toccare il cielo.
Altrettanto spettacolare è la Cordillera de Huayhuash, al confine fra le regioni di Áncash e Huánuco. Anche in questo caso, le cime come Yerupajá e Siula Grande superano i 6000 metri.

Andiamo nel Sud del Paese dove ci sono altre due gemme andine. Una è Vinicunca, una montagna vicino a Cuzco alta 5200 metri, famosa per le spettacolari striature parallele di sette colori. I colori sono dovuti ai minerali che si sono depositati e sovrapposti in milioni di anni.
La seconda gemma è il Canyon del Colca, dal nome del fiume che scorre nella valle. Siamo a circa 160 chilometri dalla città di Arequipa: approfittatene per visitarla, il centro storico in roccia vulcanica “sillar”, costruito integrando tecniche europee e autoctone, è Patrimonio Unesco. Lungo ben 70 chilometri nella rigogliosa vegetazione andina, il Canyon del Colca coi suoi 2000 metri è uno dei più profondi del pianeta.
Imperdibile è il lago Titicaca, diviso fra Perù e Bolivia. A oltre 3800 metri di altezza, è il lago navigabile più alto del mondo. È formato da due bacini, collegati dallo Stretto di Tiquina. Lo circonda una folta vegetazione caratterizzata prevalentemente dalla “totora”, una pianta acquatica. Proprio con la “totora” sono state costruite le isole fluttuanti degli Uros, una popolazione preincaica. Possono essere spostate e ancorate come fossero chiatte. Il Titicaca è costellato da altre isole “naturali” come Taquile e Amantaní, ognuna con la propria storia.Sulle rive del lago c’è la città di Puno, nota per essere la capitale del folklore peruviano. La leggenda la vuole strettamente legata, insieme al Titicata, a Manco Cápac e sua moglie Mama Ocllo, dea della fertilità, fondatori della dinastia Inca.

Amazzonia
Divisa fra nove Paesi del Sud America, l’Amazzonia è un’immensa regione geografica ricoperta di foresta pluviale, e il 13% si trova all’interno dei confini peruviani. Il Rio delle Amazzoni coi suoi affluenti costituisce il più grande sistema idrografico del pianeta per ampiezza del bacino e portata.
L’Amazzonia vanta un’incredibile biodiversità, con un’enorme varietà di specie di flora e fauna, molte delle quali endemiche. Nonostante sia uno degli ecosistemi più selvaggi al mondo, accoglie molte comunità autoctone che hanno imparato ad adattarsi all’ambiente. Nella regione di Loreto, la più estesa dell’Amazzonia peruviana, vivono i Cocama, i Chayahuita e i Shipibos, etnie che parlano ancora oggi la loro lingua nativa.
L’Amazzonia è la regione dei boschi nebbiosi, habitat di orchidee, orsi dagli occhiali, galletti di roccia andini e colibrì dalla coda a spatola. Fra le sue meraviglie ci sono la fortezza di Kuélap, i sarcofagi di Karajía e la cascata di Gocta.

Le Riserve nazionali di Pacaya Samiria e Allpahuayo Mishana nella regione di Iquitos, nel Perù nord orientale, sono veri e propri santuari naturali. In particolare, la riserva Pacaya Samiria è la seconda area protetta più estesa del Paese: accoglie oltre 1000 specie di animali e 965 specie di piante.
Nei pressi della città di Iquitos c’è il Centro de Rescato Amazonico (CREA) che ospita e soccorre, e nella maggior parte dei casi rimette in libertà, trichechi e altri animali acquatici in pericolo di estinzione per la caccia indiscriminata.
Più a sud c’è un’atra perla di biodiversità, il Parco Nazionale del Manu, Patrimonio Unesco e fra i più imponenti parchi naturali al mondo. Qui vivono 221 specie di mammiferi e innumerevoli volatili. In un territorio che passa dalla bassa foresta tropicale alle fredde steppe a 4000 metri di altezza, è possibile trovare ogni tipo di clima. Il Manu ospita inoltre popolazioni autoctone, alcune delle quali vivono isolate come scelta di vita.

La costa
Concludiamo il viaggio in Perù con alcune tappe lungo la costa meridionale, nella regione di Ica. Qui si trova la Riserva nazionale di Paracas, habitat di leoni marini, pinguini di Humboldt, fenicotteri e altre specie protette. La riserva deve il suo nome alle tormente di sabbia, le “paracas”, molto frequenti nella zona.
Non lontana dalla costa c’è invece la Riserva nazionale delle isole Ballestas. Da qui, guardando la terraferma si scorge un enorme geoglifo chiamato “candelabro” o “tridente”. Di origine incerta, è uno dei tanti misteri del Perù.
Altrettanto misteriosa è un’altra delle attrazioni più significative del Paese, questa volta in pieno deserto: le linee di Nazca. Sono enormi geoglifi Patrimonio Unesco, linee tracciate nella pampa fra le città di Nazca e Palpa. Rappresentano principalmente animali come il colibrì, la scimmia, li pappagallo, il ragno, ma anche soggetti antropomorfi. Formati da una sola linea continua, si pensa siano stati tracciati dalla civiltà Nazca fra il 300 a.C. e il 500 d.C., ma sono tutt’oggi oggetto di ampi dibattiti. Un altro enigma irrisolto che avvolge di fascino ancestrale il Perù.