Vacanze a cavallo in Italia: itinerari in sella fra parchi e ippovie

Le vacanze a cavallo sono un modo speciale per vivere, amare e conoscere in lentezza la natura. Che si tratti di brevi escursioni o di un vero e proprio viaggio, salire in sella è un’esperienza unica. Permette di godere appieno il territorio con tempi e ritmi “naturali” scanditi dalle nostre esigenze e da quelle del cavallo. Questo splendido animale infatti non è solo un “mezzo di trasporto” ma un compagno d’avventura di cui avere cura e rispetto. Quando poi la passione per il cavallo si unisce alla bellezza del territorio, il gioco è fatto.

Passeggiate a cavallo nella Maremma Toscana | © cavallonatura.it

Il turismo equestre è un fenomeno in espansione, e l’Italia parte avvantaggiata nonostante abbia ancora molta strada da fare. Il nostro Paese infatti è da sempre una terra “vissuta” in cui antiche vie di comunicazione possono essere convertite in ippovie, gli itinerari da percorrere a cavallo. In questo articolo ve ne consigliamo alcuni da nord a sud, insieme ad altri percorsi perfetti per un’esperienza in sella.

Abruzzo

Iniziamo dall’Abruzzo e da un primato: l’Ippovia del Gran Sasso è la più lunga d’Italia all’interno di un singolo parco. Con i suoi 320 chilometri, si snoda nel Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Attraversa le province dell’Aquila, Pescara e Teramo, e 8 degli 11 distretti turistico-ambientali in cui si articola l’area protetta. Gli itinerari ricalcano per lo più quelli già esistenti, che per secoli hanno collegato fra loro borghi e campi coltivati divisi dal massiccio del Gran Sasso. È stato così realizzato un grande anello attorno al massiccio, arricchito da diramazioni e circuiti più brevi. Un lungo percorso per conoscere uno straordinario patrimonio ambientale e culturale, tra paesaggi incontaminati, paesi, pascoli, boschi di faggio e roverella.

Campo Imperatore | Abruzzo

Nel versante in provincia di Teramo, il tratto più suggestivo è quello lungo le pendici del Gran Sasso in direzione di Rigopiano, Nerito e Cortino fino ai Monti della Laga. Il versante aquilano invece attraversa le vallate e i piani tra il lago di Campotosto, l’altopiano del Voltigno e Capestrano. Quest’ultimo versante vanta castelli, abbazie e centri fortificati. Spettacolare è la Valle del Vasto, non lontano dalla vallata del Chiarino, fra le province dell’Aquila e Teramo. L’itinerario che collega all’area pescarese passa invece per la vallata di Rigopiano, sotto il Monte Camicia, toccando luoghi suggestivi come la Val d’Angri, famosa per la presenza dei camosci, e il borgo di Farindola.

Puglia

Altrettanto imperdibile è la Grande Traversata Garganica, che porta alla scoperta del promontorio del Gargano nel nord della Puglia. Lungo 200 chilometri di percorso ad anello si scopre il territorio tra la costa e l’entroterra. Una piacevole passeggiata a cavallo in più tappe permette di raggiungere diversi territori caratteristici del parco, tra sentieri, mulattiere e tratturi che passano per aree naturalistiche. Vicino al paese di Vico del Gargano, molto suggestiva è la necropoli del Monte Pucci, ultima dimora scelta nel corso dei secoli dagli abitanti del luogo. Nel Gargano infatti ci sono tracce di insediamenti umani già dal Paleolitico.

A Cagnano Varano invece è da visitare la Grotta di San Michele, luogo di culto micaelico e meta di pellegrinaggi e itinerari religiosi che portano a Monte Sant’Angelo.

Toscana

Il percorso continua in Toscana, lungo le ippovie del Monte Amiata, fra maestosi faggi e castagni secolari. Il tragitto incrocia una variante della via Francigena, e permette di sostare in alcuni borghi come Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Castell’Azzara. Dal Monte Amiata, antico vulcano non più attivo, si ammira uno dei paesaggi più estesi di tutta l’Italia centrale. Le sue falde si allungano a est verso le colline senesi, e a ovest nella Maremma.

Passeggiate a cavallo nel Chianti | Toscana

Ed è proprio qui che troviamo il Parco della Maremma (https://parco-maremma.it/), con diversi itinerari da fare insieme alle guide ambientali equestri. Il parco si estende per circa 18.000 ettari, di cui quasi 9.000 di area protetta, all’interno dei comuni di Grosseto, Magliano e Orbetello, e vanta una grande varietà di ecosistemi. Include anche 30 chilometri di costa da Principina a Mare fino a Talamone, con spiagge sabbiose e dune, baie e scogliere, oltre alla foce del fiume Ombrone.

Fra i vari itinerari, da non perdere quello che conduce al Boschetto del Lasco, un pascolo dalle piante monumentali ai piedi dei Monti dell’Uccellina. Si raggiunge attraverso i pascoli pianeggianti della zona di Alberese. Si può cavalcare lungo le golene coltivate dell’Ombrone, per ammirare le aree umide e gli uccelli acquatici.

Per raggiungere la spiaggia di Collelungo invece si attraversano vari ambienti del parco: pianure alluvionali, oliveti, boschi di macchia mediterranea e pascoli. Arrivati sulla costa si prosegue fino a Marina di Alberese per ritornare attraverso la Pineta Granducale sulla strada del mare. A puntellare il paesaggio ci sono le antiche torri difensive di Castelmarino e Collelungo.

Infine, i più esperti possono raggiungere l’abbazia di San Rabano del X secolo, passando per una strada forestale particolarmente panoramica.

Trentino

Andiamo ora al Nord, dove in Trentino il territorio incontaminato della valle del fiume Adige è ideale per gli amanti dell’equiturismo. Non a caso Trento è una delle sedi di “Natura a cavallo” associazione che dagli anni ‘80 diffonde l’amore per l’ambiente da vivere in compagnia del cavallo.

L’Ippovia del Trentino Orientale è un percorso di oltre 430 chilometri suddiviso in 16 tappe. Si sviluppa principalmente nelle aree interne alla catena del Lagorai, dal Monte Panarotta al Passo Rolle. Si può godere degli spettacolari paesaggi dolomitici del Primiero e del Vanoi. La variante del Primiero si snoda principalmente all’interno del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino: si passa per la Val Canali, si attraversa il piccolo centro alpino di San Martino di Castrozza, e si costeggia il lago di Calaita.

Lombardia

In Lombardia invece è possibile cavalcare negli spazi verdi del Lago di Garda. Con 140 chilometri di itinerari, l’Ippovia Garda-Adamello collega il parco dell’Alto Garda e quello dell’Adamello. Si raggiungono pascoli e boschi ad alta quota, toccando gli specchi d’acqua del Garda, di Valvestino e d’Idro fino alle cenge rocciose ad alta quota.

Si ripercorrono secoli di storia fra piccoli paesi e borghi rurali. L’ippovia infatti è stata realizzata in tre anni sistemando antiche vie di comunicazione, mulattiere e strade non asfaltate che per secoli hanno collegato il Garda alla Valcamonica.

Dal tracciato principale ne partono altri ad anello lunghi decine di chilometri (l’anello dell’Alto Garda, delle Pertiche e di Bagolino) e alcune varianti (anello centrale del Parco Adamello e dell’Alto Adamello).

Castiglione della Pescaia – Maremma Grossetana
Emilia Romagna

Un’altra regione che offre svariate possibilità per una vacanza a cavallo, per ogni età e livello di esperienza, è l’Emilia Romagna. L’itinerario più lungo e complesso è quello della Grande Ippovia dell’Appennino Emilia Romagna, che attraversa il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Lungo le antiche vie percorse da viaggiatori e pellegrini, si cavalca fino alla provincia di Piacenza a Rimini. Si incontrano le Valli del Taro e del Ceno nel parmense, e si avvista il Monte Cimone, che con i suoi 2.165 metri è il più alto della regione. Si passa per il Parco delle Foreste Casentinesi di Forlì-Cesena, per poi scendere nella valle del Marecchia fino a Rimini.

Fenicotteri – Delta del po | © Milko Marchetti

Anche il Parco del Delta del Po può essere esplorato a cavallo, con passeggiate organizzate tutto l’anno nelle valli e nelle pinete millenarie. Unico delta esistente in Italia, patrimonio Unesco, è una delle più grandi riserve nazionali di zone umide. Gli itinerari non sono particolarmente difficili, adatti quindi anche ai meno esperti.

Infine, fra Emilia Romagna e Marche c’è il Parco del Sasso Simone e Simoncello, nelle province di Rimini e Pesaro-Urbino. Quasi tutte le principali mete escursionistiche sono raggiungibili grazie alla ricca viabilità interna. Da non perdere le due tappe dell’Alta Via dei Parchi, che dal Monte Fumaiolo conducono all’Eremo della Madonna del Faggio.

Area Protetta Costa degli Infreschi – Parco Nazionale del Cilento | © Dionisio Iemma
Campania

Andiamo ora in Campania per cavalcare lungo le Ippovie del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (http://www.ippoviedelparco.it). Il modo perfetto per scoprire una delle aree protette più grandi e ricche di biodiversità d’Europa. Il parco è attraversato da una fitta rete di percorsi fra strade agroforestali, mulattiere e sentieri. Compresi gli itinerari alternativi, parliamo di circa 400 chilometri suddivisi in 18 tappe, a cui sono dati i nomi dei cavalli mitologici dell’antica Grecia. L’ippovia vuole proporre esperienze adatte a tutti i cavalieri. È possibile fare trekking a cavallo di un giorno così come viaggi più impegnativi, in modo autonomo o appoggiandosi alle guide dell’organizzazione.

Il tragitto si snoda per gran parte all’interno dei complessi montuosi del Gelbison-Cervati e degli Alburni, nella parte orientale del parco. Si cavalca per le colline e nei boschi di faggio, fra gorgoglianti torrenti e cime maestose. I collegamenti con le aree montane seguono i fondovalle dei fiumi Tanagro, Bussento, Mingardo e Lambro, fino a lambire le falesie a picco sul mare di Capo Palinuro.

Lazio

E concludiamo i nostri consigli per una vacanza a cavallo con un percorso equestre di oltre 700 chilometri. Dopo ben sette anni di lavoro è nata la Ippovia Grande Anello dei Parchi del Lazio, composta da quattro itinerari collegati fra loro. Il primo va da Centeno a Roma, toccando alcune tappe della strada del pellegrinaggio verso la capitale, una sorta di Via Francigena equestre. Il secondo va da Vico Matrino a Vivaro Romano, il terzo al Piano di Montelanico, e il quarto dal Circeo di nuovo verso Roma.

Ecco alcuni numeri: l’ippovia coinvolge 72 comuni, cinque province, un parco nazionale (quello del Circeo), dieci parchi regionali, una ventina di SIC (siti di importanza comunitaria) e dieci ZPS (zone di protezione speciale). Un percorso di grande valore sia in termini di cultura, sia di sviluppo del turismo verde.

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