Trekking in Nuova Zelanda nei parchi nazionali

Parlare della Nuova Zelanda come di un paradiso sperduto nell’Oceano Pacifico è forse troppo, ma di fatto ben 2.000 chilometri di acqua la separano dall’Australia, sua compagna di continente. Formata da due isole principali (l’Isola del Nord, del Sud) e altre secondarie ha una densità di 19 abitanti per chilometro quadrato. L’Italia ne ha 197 per intenderci. Ci vogliono in media tre voli e due giorni di viaggio per raggiungerla dal nostro Paese. Ma la fatica è ampiamente ripagata da ambienti naturali estremi e inverosimili con geyser, vulcani, laghi, vallate dove sgorgano cascate, e fiordi con le foche che nuotano intorno alle barche.

Cascate Bridal Veil | Nuova Zelanda

Il tutto avvolto dalla cultura degli indigeni, sopravvissuta ai soprusi dei coloni. I Maori sono arrivati in Nuova Zelanda dalla Polinesia oltre mille anni fa. Solo dal secolo scorso il Paese ha adottato una politica per evitarne l’estinzione, ma almeno l’ha fatto. E le leggende maori echeggiano ovunque nella natura.

Una natura perfetta da scoprire camminando. Grazie a una rete di sentieri di migliaia di chilometri, la Nuova Zelanda è un paradiso per il trekking. Oltre a un’infinità di percorsi da fare in giornata, ci sono dieci “Great Walks” che durano da due a più giorni (la maggior parte di questi sentieri però ha tratti impegnativi che richiedono una certa preparazione).

Fra coste frastagliate e valli fluviali, imponenti foreste e catene montuose, si possono esplorare a piedi ecosistemi di incredibile bellezza. Unica pecca, il clima imprevedibile ma fa parte del fascino “sperduto” del Paese.

In questo articolo puntiamo sui parchi nazionali, che per la cronaca proteggono oltre 30.000 chilometri quadrati di natura. In tutto ci sono 13 parchi, noi ve ne proponiamo alcuni ideali per fare trekking, partendo dall’Isola del Nord e proseguendo verso sud.

Parco nazionale del Tongariro | Nuova Zelanda

Iniziamo dal Parco nazionale del Tongariro, il primo parco fondato in Nuova Zelanda a fine 1800. A dargli il nome è uno dei suoi tre vulcani che, insieme al Ngauruhoe e Ruapehu, delinea paesaggi fra i più spettacolari del Paese. Nei suoi 80.000 ettari include una vasta gamma di habitat e meraviglie di origine vulcanica come laghi color smeraldo, antiche colate laviche, crateri fumanti. Una bellezza quasi surreale apprezzata anche dal cinema. Il parco infatti è stato una delle location de “Il Signore degli Anelli“.

Dulcis in fundo, è Patrimonio Unesco non solo per i suoi tesori naturali ma anche per il significato spirituale che riveste per i Maori: le montagne nel cuore del parco simboleggiano il legame fra gli indigeni e l’ambiente.

Grazie a una serie di brevi sentieri naturalistici intorno alle pendici più basse del vulcano Tongariro, è possibile scoprire gli ecosistemi che ospitano flora e fauna autoctone. Uno dei fiori all’occhiello del parco sono le cascate Taranaki, Waitonga e Tawhai.

Whanganui River – Nuova Zelanda | © James Heremaia

Il Parco nazionale del Whanganui invece è stato creato per proteggere la parte superiore dell’omonimo fiume, che con i suoi 290 chilometri è il corso d’acqua navigabile più lungo della Nuova Zelanda. Un tempo importante via di comunicazione sia per i Maori che per i coloni, il fiume scorre fino al Mar di Tasmania attraverso fitte foreste. Infatti il parco è una delle mete predilette per gli amanti della canoa e del kayak. E nonostante sia un viaggio fluviale, il Whanganui Journey è una delle “Great Walks”. Si naviga lungo 145 chilometri per cinque giorni (si può scegliere anche un’esperienza più corta di tre giorni).

Riserva marina Whanganui A Hei (Cathedral Cove) | Nuona Zelanda

Il parco è al centro di una grande conca sedimentaria con remote valli fluviali, ripidi pendii, cime aguzze e foreste a perdita d’occhio. A fare da colonna sonora, il canto dei numerosi uccelli autoctoni. Uno dei trekking più popolari del parco è il Matemateaonga Track che percorre per quattro giorni un vecchio sentiero maori. Il Mangapurua Track, più o meno della stessa durata, inizia a Whakahoro e termina al “Bridge to Nowhere” (Ponte verso il nulla). Per chi preferisce trekking più brevi, c’è l’Atene Skyline Track da fare in giornata.

Monte Taranaki, Parco nazionale del Whanganui | Nuova Zelanda

Approdiamo ora all’Isola del Sud dove c’è il Parco nazionale di Kahurangi. In maori, “Kahurangi” significa “bene prezioso”, e infatti il parco è un tesoro naturalistico a sé. Vanta rocce antichissime, che richiamano cacciatori di fossili e speleologi. Proprio qui è stato trovato il fossile più antico della Nuova Zelanda, risalente a 540 milioni di anni fa.

Oltre a questo, non mancano alcune fra le piante e gli uccelli più rari del Paese, in un paesaggio che passa da montagne maestose a spiagge tranquille.

Gran parte del parco è selvaggio, ma ci sono aree con sentieri per esplorare altipiani e foreste di palme costiere. Uno dei più famosi, che attrae ogni anno oltre 4.000 escursionisti, è l'”Heaphy Track“. Per secoli è stato percorso dai Maori che andavano alla ricerca della pietra verde sulla costa occidentale. Oggi è una “Great Walk” che in circa ottanta chilometri tocca la foresta pluviale subtropicale, la valle del fiume e la costa. Ci sono però anche molti percorsi più brevi.

Parco nazionale dei laghi di Nelson | Nuova Zelanda

Gli amanti dei paesaggi alpini non possono perdere il Parco nazionale dei laghi di Nelson, con oltre 100.000 ettari di aspre montagne e laghi glaciali. Il cuore del parco sono i laghi di Rotoroa e Rotoiti. Per la mitologia maori, li creò il grande capo Rakaihaitu scavando due buche col suo bastone. In una versione meno spirituale, furono gli enormi ghiacciai a scolpirli.

I laghi sono incorniciati da vette acuminate e circondati da foreste di faggi. È quindi un vero e proprio piacere andare alla scoperta del territorio a piedi. Non a caso è il trekking la maggiore attrazione del parco. Ci sono sentieri alla portata di tutti così come escursioni più impegnative. Il trekking al lago di Angelus richiede circa tre giorni, mentre il circuito Travers Sabine dura in genere cinque giorni e include un valico alpino.

Aoraki Mount Cook – Nuova Zelanda | © Rob Suisted

Per chi vuole spingersi oltre c’è il Parco Nazionale Aoraki/Mount Cook col monte più alto della Nuova Zelanda, il Monte Cook per l’appunto. Questa vetta è stata la “palestra” a cielo aperto di Sir Edmund Hillary, mentre si allenava per la prima scalata dell’Everest.

Secondo la leggenda, mentre Aoraki e i suoi tre fratelli (figli di Rakinui, il Padre del Cielo) erano in mare, la loro canoa si ribaltò e il gelido vento del sud li trasformò in pietra. La canoa divenne l’Isola del Sud, mentre Aoraki e i suoi fratelli divennero le vette delle Alpi meridionali.

Come potete immaginare, la maggior parte dei visitatori viene per fare arrampicata, ma ci sono svariati sentieri di trekking della durata di poche ore fra il “bush” neozelandese. Si cammina per praterie alpine con viste spettacolari sui ghiacciai, fra i più lunghi del Paese. Per gli escursionisti esperti ci sono tre percorsi di valico sui passi Mueller, Copland e Ball.

Aoraki Mount Cook – Nuova Zelanda | © Miles Holden

Infine il parco, così lontano dalle città, è perfetto per osservare il cielo stellato. Da solo infatti costituisce la maggior parte della Riserva internazionale del cielo scuro della Nuova Zelanda.

Andiamo ora in quello che è un vero paradiso per gli amanti del trekking, il Parco nazionale del Monte Aspiring, Patrimonio Unesco. In passato il territorio fu attraversato sia dai Maori che percorrevano la regione verso i campi della costa occidentale, sia dagli europei che esploravano e mappavano la zona, sia dai coloni che tentavano di coltivare il terreno.

Fiordi | Nuova Zelanda

Offre un gran numero di escursioni sia brevi sia impegnative ma il comune denominatore è sempre la natura selvaggia fatta di foreste autoctone, vette imponenti e lunghe valli fluviali. In estate, è possibile camminare da una valle all’altra attraverso spettacolari passi di montagna. L’estate è la stagione migliore anche per fare il Routeburn Track di tre giorni.

Chicca imperdibile, la Blue Pools Walk di circa 1,5 chilometri, che conduce attraverso la foresta di faggi a una piattaforma panoramica con vista sulle piscine naturali, alla foce del fiume Blue.

Milford Sound | Nuova Zelanda

Uno dei parchi più scenografici della Nuova Zelanda è il Parco nazionale del Fiordland. Come si può capire dal nome, la punta di diamante sono i 14 fiordi, frutto di 100.000 anni di “lavoro” da parte dei ghiacci. I Maori ne attribuirono la creazione al gigantesco Tute Rakiwhanoa, che li intagliò con la sua ascia. Rudyard Kipling descrisse il fiordo Milford Sound come “l’ottava meraviglia del mondo”. Doubtful Sound invece, con i suoi 420 metri, è il più profondo del Paese, habitat di delfini, foche e pinguini.

I restanti due terzi del parco sono ricoperti da foreste vergini, che cercano di aggrapparsi alle montagne granitiche. Grazie a tanta meraviglia naturale, anche il Fiordland è Patrimonio Unesco.

Per esplorare questo mondo primordiale c’è una rete di sentieri di ben 500 chilometri. Si cammina fra cime maestose, laghi alpini e cascate che precipitano per centinaia di metri. Il parco conta tre “Great Walks” della durata di più giorni, di cui il più noto è il Milford Track. Ci sono poi il Kepler Track e il Routeburn Track, che attraversa anche il Parco nazionale del Monte Aspiring.

Lago Tekapo | Nuova Zalanda

E ora spingiamoci a 30 chilometri a sud dell’Isola del Sud, nel Parco nazionale di Rakiura. “Rakiura” è il nome maori dell’isola (in inglese chiamata Stewart) che coi suoi 2.000 chilometri quadrati è la terza più grande della Nuova Zelanda. L’85% del territorio è protetto dal parco.

Rakiura è un mondo incantato, fatto di ecosistemi rimasti praticamente intatti in cui vive la fauna endemica. E offre una grande varietà di paesaggi che va dalle fitte foreste pluviali della costa alle zone umide d’acqua dolce, dalle dune di sabbia alle catene montuose.

Sull’isola ci sono solo 25 chilometri di strade, e ben 245 chilometri di sentieri. Il Rakiura Track è una “Great Walk” della durata di tre giorni. Fra i trekking di poche ore invece ci sono i percorsi di Fern Gully, Ryan’s Creek e Moturau Moana solo per citarne alcuni.

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