Le Isole Azzorre

Le restrizioni imposte per l’emergenza covid ci limitano da circa un anno e mezzo; cosa vi manca di più in assoluto? Per quanto mi riguarda la risposta è semplice e immediata: viaggiare liberamente. Tra lavoro, svago e formazione avevo modo di spostarmi spesso e vedere posti nuovi, scoprire angoli nascosti di luoghi già visitati e fare tesoro di infinite esperienze di vita. A luglio una telefonata per un lavoro alle Azzorre è, finalmente, l’occasione di viaggiare ancora, tornando in una delle mete del mio cuore. Queste bellissime isole, nere di lava e verdi di pascoli, non sono molto conosciute, al contrario dell’anticiclone che ne porta il nome e che sentiamo spesso nominare perché annuncia(va) il variare delle stagioni, ma di questo parleremo dopo.

Isole Azzorre
Nove isole circondate dall’Oceano Atlantico

São Miguel, Terceira, São Jorge, Pico, Faial, Flores, Graciosa, Corvo e Santa Maria costituiscono le Azzorre, un arcipelago di 9 isole sperdute nel mezzo dell’Atlantico, all’altezza del Portogallo, di cui fanno parte, ma a circa 1800 km di distanza dalle sue coste. La Nuova Scozia, in Canada, è solo poco più distante, ovvero a circa 2300 km. Mi soffermo su questi numeri perché l’esatta posizione di queste isole ne determina moltissime peculiarità, prima tra tutte, l’origine vulcanica. L’arcipelago che vediamo spuntare dal mare è infatti posizionato al di sopra di un punto triplo, ovvero il punto di incontro fra tre differenti placche tettoniche (Eurasiatica, Americana, Africana), di cui due divergono verso est e verso ovest, mentre una spinge a nord-est. Il risultato di questi complessi fenomeni geologici è la fuoriuscita di lava dalla crosta oceanica e, a seguito del suo raffreddamento, la formazione di montagne sottomarine alte migliaia di metri, tutte allineate lungo i margini delle placche divergenti. Quando l’altezza di queste formazioni rocciose supera la profondità dell’oceano, le loro vette cominciano a spuntare al di sopra del livello del mare con eruzioni vulcaniche più o meno violente che, pian piano, vanno a costituire quelle che noi chiamiamo isole vulcaniche. Volendo misurare l’altezza totale di queste montagne, potremmo inserire le Azzorre tra le cime più alte al mondo; prendiamo come esempio Pico che, oltre ai suoi 2351m.s.l.m., si sviluppa per altri 3500-4000 metri circa sotto il pelo dell’acqua. Non è affascinante pensare che nel bel mezzo dell’oceano possano spuntare le vette di enormi montagne sottomarine?

La prima isola dell’arcipelago, Santa Maria, si è formata 8 milioni di anni fa, per poi scomparire e ricomparire ancora in un lasso di tempo che in termini geologici è davvero breve; l’isola più giovane è invece proprio Pico, il cui vulcano che le dà il nome è considerato dormiente e la cui ultima eruzione importante è del 1700.

Monte Pico – Isola di Pico | Azzorre

Le Azzorre sono state scoperte intorno al 1430 con diversi sbarchi successivi nel tempo; i primi sembra siano stati i portoghesi che hanno poi dovuto difendere questa colonia da diversi regni, tra cui spagnolo e inglese in particolare. Quasi 600 anni di storia in continua evoluzione, soggetta all’avvicendamento di popoli e culture, ma, soprattutto, soggetta alla potenza della natura. Una vicenda non troppo conosciuta, e a mio parere piuttosto divertente, è il tentativo degli inglesi di rivendicare come loro una decima isola, Sabrina, scoperta nel 1811 vicino alla più grande delle isole portoghesi, São Miguel; l’incidente diplomatico sfumò in pochi mesi, ma non per il buon senso dei Paesi coinvolti, bensì per l’inabissamento di questo piccolo nuovo fazzoletto di terra.

Lagoa do Canario – Isola di São Miguel | Azzorre

Le isole vulcaniche, infatti, così come nascono possono anche scomparire poiché, non dimentichiamolo, si tratta di vette rocciose soggette a collassi strutturali o all’erosione di agenti atmosferici e marini e che, se non alimentate da nuove eruzioni, si sgretolano fino a svanire nell’oceano. Questo equilibrio incantato di lava, mare e vento crea delle linee di costa davvero particolari e diversificate: fiumi di roccia nera che solidificano in acqua; grotte e tunnel di lava sottomarini che risalgono fino alle pendici degli edifici vulcanici emersi; archi, scogli e faraglioni che decorano scogliere, isolotti ed insenature; baie protette di sabbia scura da fine a grossolana.

Caldeira Velha – Isola di São Miguel | Azzorre

Nel centro delle isole troviamo invece decine e decine di crateri, caldere e laghi vulcanici, ma anche fumarole dove cucinare e sorgenti termali dove immergersi, grotte e camini vulcanici al cui interno è possibile camminare o, in alcuni casi, strisciare con una lampada sul caschetto. Questi paesaggi lunari in milioni o migliaia di anni, ma talvolta anche solo in secoli o decadi, si sono trasformati in luoghi ospitali per la vita di molte specie vegetali e animali, grazie ad un fenomeno di colonizzazione e di successive microevoluzioni che abbiamo già descritto in altri articoli, per cui non mi ripeterò. Voglio invece soffermarmi sulle perfette condizioni climatiche ed ambientali che hanno permesso una vera e propria esplosione verde, particolarmente apprezzabile dall’alto. Sorvolare le Azzorre prima dell’atterraggio è semplicemente entusiasmante, ogni giorno, ogni ora, è diverso, così come sono diverse le 9 isole tra loro.

Il colore universale che vedrete spiccare nel blu intenso dell’oceano è il verde, con tutte le sue tonalità più brillanti; la vegetazione che ricopre il nero della lava, infatti, è lussureggiante e diversificata, perfettamente adattata alle condizioni ambientali che caratterizzano il territorio.

Miradouro Vista do Rei – Isola di São Miguel | Azzorre
L’anticiclone delle Azzorre

La posizione dell’arcipelago nel nord dell’Atlantico fa sì che le isole siano costantemente in contatto con correnti di alta pressione (anticiclone delle Azzorre) e masse d’aria tropicali e del nord; dal mare, invece, vi è una forte influenza della Corrente del Golfo che scalda le acque costiere e, quindi, l’aria dei litorali. Questa particolare situazione determina un clima temperato oceanico con temperature medie di 18 gradi centigradi, senza grandi oscillazioni stagionali, ma con un elevato tasso di umidità costante. Non è un caso, infatti, che gli isolani monitorino sempre le previsioni meteo, non solo per quanto riguarda le precipitazioni, che sono più o meno scontate in almeno un momento della giornata, ma anche per l’umidità che, mai inferiore al 60%, alza drasticamente la temperatura percepita. Nonostante le migliori app meteo, comunque, sono tutti consapevoli del profondo significato della parola “previsione”, poiché dicono sempre: “qui è la Natura che comanda”. Di regola, però, le precipitazioni sono abbondanti nei mesi invernali e moderate ma costanti nel resto dell’anno, quando sole e pioggia si alternano più volte nella giornata, dando l’effetto di vivere 3 stagioni in un giorno solo; l’inverno freddo non esiste se non sulla cima di Pico, dove l’altitudine è tale da permettere la deposizione di neve…immaginate che spettacolo per gli occhi!

L’Isola di Pico | Azzorre

Capisco che questa descrizione climatica non sposa l’ideale di isola esotica, ma vi assicuro che è difficile visitare luoghi più belli e incantati. Qui dicono “se non ti piace il meteo, aspetta 15 minuti”. La mutevolezza del tempo è infatti davvero sconcertante per chi non è abituato, ma l’effetto è sempre positivo, probabilmente perché i momenti di pioggia incorniciano i paesaggi con arcobaleni singoli, doppi e tripli, oppure perché la brezza marina sposta rapidamente le perturbazioni, lasciando la vegetazione imperlata di gocce che luccicano al sole.

Eremo di Mãe de Deus – Isola di São Miguel | Azzorre

Visto che l’abbiamo citato, facciamo una piccola parentesi sull’anticiclone delle Azzorre e sulla grande influenza che ha sul clima dell’intero bacino del Mediterraneo e di gran parte dell’Europa. Si tratta di un’area di alta pressione di origine sub-tropicale che staziona sopra le isole, contraendosi o espandendosi fino a coprire vaste aree del continente europeo e addirittura verso il Circolo Polare Artico. Volendo semplificare molto, mentre la circolazione atmosferica muove masse d’aria in giro per il pianeta, determinando cambiamenti stagionali, le zone anticicloniche e cicloniche non subiscono grandi variazioni, mantenendo stabili le condizioni meteorologiche locali. Il tipico clima Mediterraneo (inverno mite-piovoso, estate calda-secca) che tanto ha favorito la vita nel nostro bacino, deve tutto a questo famoso anticiclone atlantico e alla sua espansione estiva sui nostri territori. Secondo gli studiosi, però, dagli anni ’80 l’alta pressione delle Azzorre rimane in Atlantico, o punta sulla Groenlandia, lasciando campo libero ad altre celle meteorologiche, in particolare all’alta pressione nord africana (ben più calda) e alle correnti fredde del nord Europa. Tutto ciò ha reso le nostre estati caldissime e umide, oppure fresche e piovose come nei periodi autunnali. Cosa (o chi) avrà mai alterato il funzionamento della circolazione atmosferica terrestre? Indovinate…

Ribeira Grande Falls – Isola di Flores | Azzorre
Parchi e riserve a tutela della biodiversità

Torniamo alle nostre isole incantate ed in particolare alla loro ricca biodiversità, protetta in gran parte del territorio con parchi o riserve terrestri e marine. La fauna autoctona è prettamente marina, se non consideriamo invertebrati o animali alati quali gli uccelli e un unico mammifero endemico, il pipistrello delle Azzorre (Nyctalus azoreum). Le acque oceaniche, invece, ospitano una grande fauna marina di pesci (squali, mante, tonni, pesce luna, pesce volante ecc), rettili (tartarughe caretta, liuto, verde) e mammiferi (capodoglio, balena comune, balenottera azzurra, megattera, orca, globicefali, delfini, stenelle, grampi ecc) che potete facilmente osservare con immersioni, snorkeling o uscite in barca. Attualmente il numero di mammiferi terrestri, ma anche di altre classi animali e delle specie vegetali, è salito molto a causa del trasporto, volontario o involontario che sia, dell’uomo; una posizione così strategica tra due continenti, infatti, non poteva che essere uno scalo perfetto sulle rotte commerciali di moltissime navi, prima, e di aerei, poi. Il controllo delle specie aliene è alla base degli attuali programmi di tutela della biodiversità, così come la riduzione dell’impatto ambientale e lo sfruttamento delle energie rinnovabili (geotermico, eolico, solare). I famosi balenieri delle Azzorre, per esempio, hanno riconvertito le loro attività, mettendo le loro conoscenze al servizio di studiosi e appassionati di whale-watching.

Lago di fuoco – Isola di São Miguel |Azzorre

Per fortuna le Isole puntano molto sull’ambiente e, quindi, anche il loro turismo è abbastanza sostenibile, probabilmente perché ancora di nicchia. Se vuoi visitarle anche tu, ricordati di mettere in valigia un K-way, un costume e, come sempre, l’impegno di rispettare la Natura del luogo. Buon viaggio!

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2 pensieri su “Le Isole Azzorre

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