Quando si pensa a una vacanza al mare in Europa, la parola che viene subito in mente è “Mediterraneo”. Ci sono invece molte altre opzioni da prendere in considerazione. Questo articolo è dedicato a un mare decisamente snobbato dagli italiani: il Mar Baltico.

Circondato dalla Penisola Scandinava, forse è troppo lontano e freddo per la nostra bussola, che punta soprattutto sulle spiagge assolate di Grecia, Corsica, Spagna e del nostro stesso Bel Paese. Ma il Baltico può riservare belle sorprese, come spiagge di sabbia finissima, splendidi parchi naturali e culture da scoprire. Il tutto uscendo dai classici itinerari. In particolare abbiamo scelto per voi 5 isole di 5 Paesi, per abbandonare la terraferma e farvi godere appieno l’atmosfera marittima, lontani dalla frenesia del mondo.
Sellin | Germania | © David Stamm | Unsplash
Rügen – Germania
Rügen è l’isola più grande della Germania e una delle mete più gettonate del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Stato federato tedesco orientale. Rügen conta una superficie di oltre 970 chilometri quadrati, e 80 chilometri di spiagge. Ma non solo, ci sono località balneari di grande atmosfera, amate ad esempio dallo scrittore Thomas Mann: in particolare aveva un debole per Binz e Sellin, che riescono a conservare ancora oggi il loro fascino nostalgico. Ma se volete completamente staccare la spina e allontanarvi dalla massa di turisti che in estate si riversa sull’isola, non mancano sonnolenti villaggi di pescatori.
Detto questo, Rügen vanta una natura incontaminata, ma il vero fiore all’occhiello sono le sue bianche falesie di gesso, che superano anche i 160 metri. Si trovano nella penisola di Jasmund, un paradiso naturale a nord-est dell’isola. Le falesie fanno parte del Parco Nazionale di Jasmund insieme a foreste rigogliose e laghi da cartolina. È il più piccolo parco nazionale tedesco ma conserva splendidi tesori. La foresta di faggi infatti è stata dichiarata Patrimonio Unesco. La penisola è unita a Rügen da una stretta fascia costiera. Per esplorare il territorio ci sono numerosi sentieri escursionistici e piste ciclabili.
A proteggere il patrimonio dell’isola ci pensa anche la Riserva della biosfera di Rügen Sud-Est. Nei suoi 22.800 ettari si possono trovare quasi tutte le forme costiere del Mar Baltico meridionale. Conta più di 800 piante di cui quasi 200 a rischio di estinzione, e da diversi anni le acque sono tornate a ospitare una piccola colonia di foche grigie.
E infine, il Parco nazionale del Paesaggio lagunare della Pomerania Anteriore, in cui si alternano mare selvaggio e quiete lagune salmastre del Baltico, le cosiddette “bodden”. Il parco protegge 78.600 ettari, e più dell’80% è costituito da acqua di mare e laguna.
Saaremaa – Estonia
Scopriamo ora l’isola più grande dell’Estonia. Grazie al clima mite e al suolo ricco di calcare, Saarema ha una flora e una fauna molto particolari. Gli amanti della natura possono contare sulla Riserva Naturale di Viidumäe e il Parco Nazionale di Vilsandi. Quest’ultimo rappresenta la più antica area naturale protetta dei Paesi Baltici, creata nel 1910 e diventata parco nazionale negli anni ’90. Il parco si trova in un’area geologicamente, zoologicamente e botanicamente molto interessante. Ci sono baie per la deposizione delle uova di pesce, vari scenari costieri nella parte occidentale dell’isola, mentre tutto intorno nuotano le foche. Conta migliaia di uccelli migratori e splendide orchidee selvatiche. Anche il patrimonio culturale legato al mare è ben conservato. Il parco include svariate isole, di cui la più grande è Vilsandi.
Un’attrazione molto particolare di Saarema sono i crateri di Kaali. Si sono formati dopo la caduta di un meteorite, e anche se gli studiosi li considerano “recenti”, hanno migliaia di anni. Molto suggestiva è la scogliera di Panga che regala panorami imperdibili, e la spiaggia di Järve.
Chi oltre alla natura vuole scoprire la cultura locale, può visitare le chiese medievali in pietra, le rovine del castello di Maas, il faro di Sõrve e il centro storico di Kuressaare. Questa cittadina è il capoluogo della contea, e il suo castello è uno degli edifici meglio conservati dei Paesi Baltici. Inoltre, per chi visita l’isola in inverno, ha un’altissima concentrazione di terme.
Saarema è collegata da un terrapieno artificiale a Muhu, un’isoletta che fra le varie attrazioni include il villaggio di Koguva molto ben conservato, la scogliera di Üügu e la chiesa di Santa Caterina, considerata uno dei luoghi sacri più antichi dell’Estonia.
Danimarca | © Bornholm | Dänemarks Perle der Ostsee
Bornholm – Danimarca
Spostiamoci ora per fare la conoscenza di alcune isole scandinave. Iniziamo da Bornholm, una piccola isola danese di cui vi avevamo già parlato nell’articolo Estate al fresco: dove andare in Europa. Lontana dalla terraferma e posizionata all’estremo Est del Paese, ha pittoreschi villaggi di pescatori con piccoli porticcioli e botteghe artigiane, in cui si vive la vita lenta dei paesini di mare. Fra i più suggestivi c’è Gudhjem su una collina nella parte nord-orientale di Bornholm. Per darvi un’idea, conta solo 700 abitanti (poco lontano visitate anche il minuscolo borgo di Melsted). Da non perdere è Svaneke, con vecchi cottage di legno e stradine tortuose. Anche da qui si può andare alla scoperta dei piccoli villaggi di pescatori e degli affumicatoi nei dintorni. Ma dovete andare ad Hasle per gli affumicatoi di aringhe più antichi. E poi concedetevi una rilassante tappa sulle spiagge sabbiose di Allinge e Sandvig, poco distanti dal borgo.
Ma è Dueodde la spiaggia più famosa, con una sabbia talmente fine da essere utilizzata per riempire le clessidre. Dal parcheggio, con una passerella di oltre 500 metri si attraversa la boscaglia per raggiungere il mare.
E chi cerca un’isola ancora più isolata, può visitare le Ertholmene a dieci miglia nautiche da Bornholm. Parliamo di Christiansø, la più grande, e Frederiksø, abitate da 110 persone in totale e da molti più uccelli, che trovano in questi luoghi remoti la calma perfetta per nidificare. A collegare le due isole c’è un ponte girevole. L’arcipelago ospita il Santuario degli uccelli di Græsholmen, e una colonia di foche grigie. E non mancano edifici storici, come ad esempio la fortezza di fine ‘600 di Christiansø, visto che in passato formavano una fortificazione. Per la vostra visita, sappiate che è vietato l’ingresso alle auto.
Lilla Karlsö | Svezia | © Leif Gustafsson | LG Foto
Gotland – Svezia
Storia vichinga e natura selvaggia si incontrano a Gotland, al largo della costa sud-orientale della Svezia. Visby, il cuore pulsante dell’isola, è patrimonio Unesco: “Ex sito vichingo sull’isola di Gotland, Visby fu il centro principale della Lega anseatica nel Baltico dal XII al XIV secolo. I suoi bastioni del XIII secolo e più di 200 magazzini e abitazioni di ricchi mercanti dello stesso periodo ne fanno la città commerciale fortificata meglio conservata del Nord Europa”. Fra vicoli acciottolati, cottage pittoreschi e una profusione di rose, si fa un vero e propri tuffo nel medioevo. E non manca una simpatica curiosità: la serie televisiva “Pippi Calzelunghe” è stata girata interamente a Visby e in altre parti di Gotland.
Per quanto riguarda invece il patrimonio naturale, Gotland conta più di 100 riserve. La costa lunga 800 chilometri (compresa l’isola di Fårö) è in generale rocciosa a nord-ovest e sabbiosa a sud-est. Ma sono i faraglioni lo spettacolo principale. I più famosi sono quelli di Lergravsporten e Hoburgsgubben, anche Fårö però ne annovera di splendidi.
Gotland è molto amata dai ciclisti perché prevalentemente pianeggiante. In particolare è molto suggestivo il tratto costiero di Eksta che attraversa il lato occidentale dell’isola. Gli appassionati di trekking saranno invece soddisfatti grazie all’Östkustenleden e il Klintkustleden, sentieri escursionistici rispettivamente di 78 e 30 chilometri.
Da Gotland si può approfittare per fare un salto in altre tre isole: la già citata Fårö, aspra e selvaggia, appena a nord-est di Gotland; Stora Karlso e la sua vicina più piccola, Lilla Karlsö, note per la ricchezza di flora e fauna; la disabitata Gotska Sandön a circa 40 chilometri a nord di Fårö, sperduto parco nazionale con lunghe spiagge sabbiose e fitte pinete.
Fasta Åland – Finlandia
Terminiamo il tour per le isole del Baltico nella “Terra dei mille laghi“, come viene chiamata la Finlandia. E così tanti laghi significano una cosa: altrettante isole. Noi in particolare vi portiamo nell’arcipelago delle isole Åland, 6.500 in totale di cui una sessantina abitate. Situate a cavallo tra Finlandia e Svezia, nel cuore Baltico, formano una regione autonoma dal punto di vista geografico, culturale e politico. Dal 1922 hanno infatti un loro parlamento e un rappresentante nel parlamento nazionale finlandese. Hanno il loro sistema fiscale, i loro francobolli, la loro bandiera e lo svedese come unica lingua ufficiale. E anche un clima tutto loro: hanno il numero più alto di ore di sole durante l’anno, offrendo temperature più miti rispetto al continente.
Ora andiamo a Fasta Åland, la principale isola dell’arcipelago. Qui si trova Mariehamn che è anche il capoluogo della provincia autonoma. Accoglie 12.000 dei 30.000 abitanti di tutte le isole Åland, e fino a 1,5 milioni di visitatori l’anno. È stato lo Zar Alessandro II a darle il nome nel 1800, che significa “il porto di Marie”, in onore della moglie. Con le sue case in legno colorate e i parchi rigogliosi, Marienhamn è ideale per chi ama i piccoli centri, e un ottimo punto di partenza per visitare il resto dell’arcipelago. In questo caso avete migliaia di isole a disposizione, vista la particolare conformazione della Finlandia. Sono infatti ben collegate fra loro grazie a strade pianeggianti, traghetti e ponti, e sono perfette per essere esplorate in bicicletta. E per gli amanti dell’acqua, sono raggiungibili non solo in barca ma anche in kayak. Pagaiando fra le isole, si può trascorrere un’intera giornata immersi nella natura senza incontrare anima viva, al massimo qualche foca e, se si è fortunati, l’aquila di mare codabianca.