Città da visitare in Marocco: i must da non perdere

Il Marocco attira i viaggiatori italiani per diverse ragioni: permette di approdare in Africa in poche ore di volo, provando l’ebrezza di cultura, sapori e profumi completamente diversi in un Paese abituato al turismo. E nel periodo migliore (aprile e maggio, settembre e ottobre) il clima è perfetto.

Tangeri

Così vi proponiamo un tour alla scoperta delle città più belle del Paese, anche se fra tanta meraviglia è stata dura fare una selezione. Si va dal fascino delle antiche città imperiali alla frenesia della metropoli moderna, dalla costa ai massicci dell’Atlante. Vi aspettano i vicoli labirintici della medina (antico quartiere maghrebino), le mura maestose della Kasbah (la tradizionale cittadella fortificata), lo splendore dell’architettura islamica. Per non parlare dellartigianato nei “souk”, i mercati locali, che per la sua bellezza è Patrimonio immateriale Unesco.

Tangeri

Iniziamo il tour passando per la “porta” settentrionale del Marocco. La “città bianca” di Tangeri si trova sulla costa proprio di fronte allo Stretto di Gibilterra, dove confluiscono le acque del Mediterraneo e dell’Atlantico. Per la sua posizione strategica fra Europa e Africa, vanta il maggiore porto del Paese. E come tutte le città di mare, è una culla di molteplici influenze dalla storia millenaria: è stata una città fenicia, cartaginese, romana, vandala, bizantina, araba, e poi portoghese, spagnola e britannica.

Tangeri | Foto di Raúl Cacho Oses | unsplash

La sua atmosfera di città orientale con vista sull’Europa le dona un fascino particolare, molto amato da pittori come Matisse e Delacroix, e da musicisti come i Rolling Stones e Jimi Hendrix.

Passeggiate per le strade fiancheggiate da case calcaree, entrate nella medina passando per il Grand Socco, ufficialmente Place du 9 Avril 1947. E non perdetevi la Kasbah nel punto più alto della città. Non lontano c’è il Palazzo del Sultano, oggi sede del Museo delle arti e delle antichità marocchine.

Grotte di Ercole | Tangeri | © reddit.com

La spiaggia principale di Tangeri è proprio in centro, perfetta per una passeggiata lungo il litorale puntellato di caffè e ristoranti. Sulla costa, molto suggestive sono le Grotte di Ercole e Capo Spartel. Gli amanti delle immersioni hanno a disposizione lo Stretto di Gibilterra, fra rocce sottomarine e banchi di pesci.

Rabat

Proseguiamo lungo la costa atlantica verso ovest e andiamo a Rabat, capitale del Marocco e una delle quattro città imperiali insieme a Marrakech, Fes e Meknès. In particolare, grazie allo splendido mix fra passato arabo-musulmano e modernismo occidentale è Patrimonio Unesco. La città nuova è uno dei più ambiziosi progetti urbani moderni realizzati in Africa nel secolo scorso.

Rabat | © Trey Ratcliff

Oltre a fare un giro nella medina, visitate la Kasbah des Oudayas su uno sperone roccioso. Si accede passando dalla porta monumentale di Bab al-Wudayya. I suoi vicoli sono fiancheggiati da case bianche, la maggior parte delle quali costruite dai musulmani in fuga dalla Spagna. Dalla cinta muraria si gode la vista sull’oceano e sulla vicina città di Salé, collegata da un ponte. Non lontano si ergono le mura della necropoli di Chellah, voluta dalla dinastia dei Merinidi ma che conserva ancora le vestigia romane. La Torre di Hassan in mattoni rossi è il minareto di una moschea rimasta incompiuta. Insieme al Mausoleo di Mohammed V è il fiore all’occhiello di Rabat.

La capitale è anche nota per i Giardini di Bouknadel a 20 chilometri dalla città, un piccolo paradiso esotico. Ma per gli amanti del mare, Rabat vanta anche chilometri di spiagge che si estendono fino a Casablanca.

Casablanca

Arriviamo quindi a Casablanca, il vero motore economico del Marocco. Con oltre 4 milioni di abitanti, è la più grande città del Paese, e la sua area metropolitana è fra le maggiori del continente africano. Quello che vi aspetta è una metropoli dalle arterie trafficate ma piena di energia vibrante. Anche se le sue origini si perdono nella notte dei tempi, non ha un patrimonio storico e artistico molto antico.

Moschea di Hassan II | Casablanca

Si è però particolarmente sviluppata nel corso del 1900 attraverso vari stili di architettura moderna. Così oggi Casablanca si presenta come una città particolarmente eclettica. Se da una parte si incontrano i grandi e caotici viali del centro e le piazze con edifici art déco, retaggio del periodo coloniale, dall’altra si passeggia per i vicoletti della medina. Ricostruita dopo il terremoto del 1755, mescola architettura arabo-musulmana e ispirazioni europee.

La Sqala | Casablanca | © 5ERG10
La Sqala | Casablanca | © Abdou3622

 

 

 

 

 

 

 

Nelle vicinanze del porto c’è il bastione della Sqala, un complesso fortificato del 1700. Oggi è un caffè-ristorante in cui gustare deliziose specialità locali.

Casablanca è anche famosa in tutto il Marocco per i suoi eventi culturali con concerti e spettacoli. Fra i più noti spicca il Jazzablanca Festival, quest’anno in programma dal 22 al 24 giugno.

Marrakech

Abbandoniamo la costa e cambiamo scenario andando nell’entroterra. Marrakech, la “città rossa“, è l’attrazione turistica per eccellenza del Paese. Il suo simbolo è la spettacolare Piazza Jemaa El-Fna, Patrimonio Unesco, un tripudio di bancarelle, voci, sapori e colori marocchini con cantastorie, indovini e musicisti.

Piazza Jemaa El-Fna | Marrakech

 

 

Patrimonio Unesco è anche la medina, cuore pulsante dell’ex capitale reale. Qui sorge il minareto della Moschea della Koutoubia, che coi suoi 77 metri di altezza è uno dei fari dell’arte islamica, a cui si è ispirata la Torre Hassan di Rabat. Nel dedalo di viuzze, i “souk” sono il regno dell’artigianato tradizionale.

Per scoprire la Marrakech moderna, uscite dalle mura del centro storico e raggiungete la Ville Nouvelle (Città Nuova). I quartieri di Guéliz e Hivernage vantano caffè, ristoranti, boutique di lusso e brand internazionali, oltre a viali ampi e ariosi.

Cascate di Ouzoud | © Arnaud 25

Se sentite il bisogno di verde, andate nei giardini della Menara, fondati dalla dinastia almohade. Altrimenti nei dintorni di Marrakech vi aspettano le montagne dell’Atlante. A qualche decina di chilometri ci sono poi il Parco Nazionale ToubKal e il lago di Lalla Takerkoustà. Nei dintorni, meritano una visita le cascate di Ouzoud.

Se volete approfondire, a Marrakech abbiamo dedicato un articolo intero.

Souk | Marrakech
Meknès

Puntiamo di nuovo la bussola verso nord, dove ci aspetta la “Versailles del Marocco“. Diventata capitale e centro del potere durante il regno del sultano Moulay Ismail, Meknès è racchiusa dalle mura dei bastioni. In Place El Hedim, la monumentale porta di Bab Mansour, capolavoro dell’arte ispano-moresca, funge da ingresso alla medina. Grazie soprattutto alla bellezza dell’antico quartiere e ai resti del palazzo reale, Meknès è Patrimonio Unesco. Molto interessante è sicuramente una visita alle scuderie reali e ai monumentali granai.

Meknès | Foto di Adil Diless | unsplash

L’antica città imperiale si estende nel mezzo di una regione agricola, e può contare su un fertile entroterra cosparso di frutteti, uliveti e vigneti. Siamo nella pianura della Saiss, ma con le montagne del Medio Atlante all’orizzonte, Meknès riserva belle sorprese per gli amanti della natura. I pendii sono ricoperti da cedri, mentre dalle cime le acque scendono nelle valli dando vita a laghi e sorgenti.

Rovine di Volubilis
Mausoleo di Moulay Ismail | Meknès | Foto di Simo- Alaoui | unsplash

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A una trentina di chilometri dalla città, ai piedi del massiccio dello Zerhoun ci sono le rovine romane di Volubilis. Parliamo di uno dei siti archeologici più belli del Marocco, Patrimonio Unesco. Su una superficie di 18 ettari, tra colonne di marmo bianco, il tempio e la sagoma dell’arco di trionfo, si fa un vero e proprio tuffo nella storia.

Fes

Fes, dove tutto trasuda antichità, è ritenuta il centro culturale e spirituale del Paese. Con ben tredici secoli di storia marocchina alle spalle, è la più antica città imperiale. Fiore all’occhiello è la medina (Fes-El-Bali), che come quella di Marrakech è Patrimonio Unesco. È la più antica del Marocco, e con tutte le sue viuzze è talmente labirintica che senza guida è facile perdersi. Lustratevi gli occhi con l’artigianato nato dalle mani di conciatori, tessitori e vasai.

 

Le concerie di Fes | © Andrew Nash

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Entrate passando per la porta Bab Boujloud, raffinato esempio dell’arte arabo-andalusa, adornata da zelligi color blu e verde. Imperdibile la Moschea di Karaouiyine, col suo minareto che svetta maestoso. Risalente al IX secolo, è anche sede di un’antica università islamica.

All’inizio dell’estate Fes diventa il palcoscenico del Festival della musica sacra del mondo. Nato nel 1994, è un evento molto amato per il suo messaggio di pace e tolleranza. Da non perdere è anche l’ottima offerta gastronomica, nota per essere fra le migliori del Marocco.

A una decina di chilometri di distanza dalla città potete godervi invece magnifici paesaggi. Come la vicina Meknès, Fes si affaccia infatti sulla pianura di Saiss che guarda i massicci del Medio Atlante. Non molto lontano vi aspetta il lago Dayat Aoua.

Chefchaouen

E torniamo verso lo stretto di Gibilterra, da dove siamo partiti, per immergerci nella “città blu” di Chefchaouen, famosa nel mondo per il colore delle sue case. Questa deliziosa città è costruita sul fianco di una montagna, con gli edifici che si inerpicano insieme a strade strette e tortuose. L’architettura mostra chiari i segni lasciati dagli andalusi, sia ebrei che musulmani, che qui avevano trovato rifugio secoli addietro.

Chefchaouen | © Jast Booked A Trip

 

 

 

 

 

 

 

 

Nonostante il turismo, la piccola medina conserva ancora la sua genuinità. Nel cuore del centro storico, la Kasbah ha giardini rigogliosi che offrono una piacevole oasi di frescura. Anche il museo al suo interno merita una visita, con una collezione di armi antiche, fotografie e tessuti. Fate incetta di artigianato: a Chefchaouen dà il meglio di sé nella lavorazione del legno, la lana e la pelle.

Chefchaouen | Foto di Kyriacos Georgiou | unsplash

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La città è ai piedi delle vette del Rif, regione caratterizzata da zone montuose con foreste di cedri, abeti e pini. Grazie alla sua posizione e a una ricca rete di sentieri, assicura belle escursioni. A poche decine di chilometri ci sono due parchi: il Parco nazionale di Talassemtane e il Parco naturale di Bouhachem. Gli amanti del mare invece trovano le spiagge di Oued Laou e Targha rispettivamente a circa 50 e 70 chilometri sulla costa mediterranea.

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