Elettricità. Con o senza? Nel menu delle dimore ideali, la voce compare a parte. Non tutte le “case dei nostri sogni” sono uguali: possono essere confortevoli le quattro mura con un’equipe di robot domestici o con una sola lampadina ad energia pulita, a seconda di esigenze e convinzioni. Più rari ormai gli oltranzisti che vivono senza prese di corrente, come ribellione ad una società che consuma e inquina, o per testare la propria adattabilità al vivere essenziale. In aumento invece cittadini che da soli o in associazione autoproducono elettricità da fonti rinnovabili, per il bene dell’ambiente e del portafoglio. E la comodità assume nuovi contorni.

Sogni elettrici
Al volgere degli anni ’50 in ogni famiglia del mondo occidentale l’arrivo di un nuovo elettrodomestico era una festa. Il frigorifero, totem di prosperità, era il traguardo di tutte le sposine. Dal 1927 ad oggi sono stati acquistati circa un miliardo di frigoriferi domestici, e la cifra raddoppierà nel 2030, complice l’aumento del reddito pro capite nei paesi in via di sviluppo. Ne parla diffusamente Mauro Balboni ne “Il pianeta dei frigoriferi. Segnali dal futuro del cibo.” (Scienza Express 2022). Elettricità uguale benessere, addirittura sogno, lo stesso messo in musica da Giorgio Moroder (“Togheter in electric dremams”, 1985) negli anni della cybermania, e che ha cresciuto fino ad oggi generazioni sventolanti in contemporanea bandiere dell’ambientalismo e del negazionismo della crisi climatica, uniti dall’urgenza di corrente per avviare automobili ecologiche o condizionatori, che derivi da combustibili fossili, nucleare o fonti rinnovabili. Basta che funzioni.
Illuminati…senza corrente
E se provassimo anche solo per una settimana a staccare la corrente? Potrebbe essere divertente, o estremamente snervante. Comunque, istruttivo. Imparare a sopportare il caldo estivo, utilizzando indumenti in fibre naturali, tende isolanti e un po’ di mindfulness al posto del condizionatore, o il freddo invernale indossando abiti molto casual, e attivando la circolazione con più movimento. E poi cucinare con il fornello da campeggio, acquistare i cibi freschi ogni giorno, ma con attenzione ai prodotti e allo scontrino. E la sera, rispolverare giochi da tavolo, chiacchierare sotto le stelle o meditare con un bicchiere di rosso.

Volere è potere, scrisse lo scienziato Michele Lessona nel 1869 con l’intento di spronare gli umili all’ambizione di un’esistenza migliore. Ed è il mantra che ispira chi all’elettricità rinuncia in assoluto o chi se ne procura lo stretto indispensabile, dimostrando come questo stile di vita arricchisca lo spirito annullando i bisogni indotti dall’oligarchia energetica. Se oggi, Agenda 2030 in vista, queste esperienze non suscitano più stupore, vent’anni fa c’era ancora qualcuno che per aver scelto una capanna riscaldata a legna e illuminata da un piccolo pannello solare veniva guardato con diffidenza dai vicini. Come una “Pecoranera”: è il titolo dell’autobiografia di Devis Bonanni (Marsilio 2012), che a inizio 2000, poco più che ventenne, per un periodo ha sperimentato la quasi totale indipendenza da elettricità e negozi nella sua terra, la montuosa Carnia in provincia di Udine, seguendo quello che lui ha definito un “calendario pagano, fenomenologico”, dimenticando per un po’ le scadenze delle bollette. A muoverlo, oltre la convenienza economica di produrre in modalità bio ciò che si mette in tavola e di non avere utenze, anche il pensiero che un giorno questa potrebbe non essere più un’opzione ma una necessità, a causa sconvolgimenti climatici e politici.
Ancora più radicale il regime di Fabrizio Cardinali, che dai luccicanti anni ‘80 vive senza gas e senza elettricità a Cupramontana, provincia di Ancona, nella casa della “Tribù delle noci sonanti”, comunità aperta a chiunque voglia trascorrere una vacanza rinunciando al superfluo. La sua eterna avventura è descritta nel docufilm di Giacomelli e Raponi “Siddharta”, nome del figlio di Fabrizio, oltre che dell’asceta indiano che lo ha ispirato. La semplicità come mezzo di comunicazione con il divino è anche il principio degli Amish, la comunità protestante conservatrice che non rifiuta in assoluto l’elettricità, ma cerca di lasciarla fuori dalla porta di casa, utilizzandola esclusivamente per gli affari, come ad esempio la refrigerazione del saporito formaggio svizzero che confezionano e vendono.A patti con la natura
Ancora senza allaccio alla rete elettrica le abitazioni della Val Bavona, in Canton Ticino, luogo dal paesaggio attraente e impervio dove sembra improbabile riuscire ad abitare: una verde U dai versanti ripidissimi e rocciosi, con grandi macigni rotolati fino al letto del fiume. E a fondovalle, case di pietra dove un tempo pastori e contadini hanno vissuto cercando di domare l’habitat selvaggio. Ancora oggi si utilizza la tecnica del prato pensile, dove ogni masso può diventare terra di semina.
“I nuclei sono abitati oramai solo durante la bella stagione, per il week-end o le vacanze, come seconde case. – spiega Rachele Gadea Martini, coordinatrice Fondazione Valle Bavona –Alcuni non sono allacciati alla corrente, ma tutti hanno un pannello solare o il gas. Nel nucleo di San Carlo l’elettricità c’è grazie a una centralina sul posto.” E la regione, con le sue alte dighe che richiamano turisti e bungee-jumper, di elettricità ne produce molta: all’epoca gli abitanti della valle non potevano sostenere il costo dei trasformatori, ed ormai i pochi residenti sono abituati all’energia fai-da-te.
Attaccare la spina, a modo mio
Esiste tutto un sottobosco di eco-Archimede che con materiali di recupero realizzano fantasiosi generatori di energia pulita: una turbina idroelettrica che ricorda i battelli a vapore del Mississippi, ideale per chi vive vicino ad un torrente, una pala eolica figlia di una bicicletta e un arriccia-capelli, e lattine vuote di Coca Cola come elementi di un pannello solare ad aria calda.
Chi poi unisce le forze: sono le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), dove i soci produttori, proprietari di impianti di energia pulita, condividono l’elettricità con i soci consumatori. Un sistema che coinvolge non solo i privati ma anche enti ed imprese di un territorio circoscritto (come avviene sull’isola di Ventotene), finalizzato al risparmio (l’eccedenza di energia vien venduta nella rete nazionale, coprendo in parte le bollette) ed al consumo consapevole.
Vivere senza bollette: è anche il titolo del libro (2022, Terra Nuova Edizioni) di Alessandro Ronca, che nel 2009 ha fondato sulle colline umbre il PeR, Parco dell’energia Rinnovabile dove, a debita distanza da industrie e rumori cittadini, si trova una sorta di albergo-laboratorio dove l’energia è autoprodotta: i watt derivano da due pannelli fotovoltaici e tre generatori eolici, la doccia si fa rigorosamente con il calore dei pannelli, e l’acqua che si utilizza è piovana. Ai visitatori che gli chiedono se scollegarsi dalla rete è legale, Ronca risponde ovviamente di sì, anche se conviene farlo con gradualità e dopo un’attenta analisi. La transizione energetica domestica deve adattarsi al proprio stile di vita, alla struttura, ai materiali e alla posizione bioclimatica della casa, nonché alla natura che la circonda. Per eliminare la bolletta dell’energia elettrica secondo Ronca è fondamentale scegliere con cura gli elettrodomestici di ultima generazione, (che ora vengono classificati con lettere da A a G, senza i +). E saperli usare. Il gigante energivoro per eccellenza, il frigorifero, può consumare meno se si colloca fuori dalla cucina, dove si crea più calore: magari non in salotto, ma in un disimpegno dove non batte il sole e c’è ventilazione. Aspirapolvere sì, ma a batteria. Via libera anche alla lavatrice, meglio senza resistenza elettrica e, per chi ama l’esercizio fisico, ci sono quelle a pedali! Ronca sdogana la maggior parte dei robot casalinghi. Bocciati solo il condizionatore, da sostituire con il ventilatore a soffitto, e lo scaldabagno (“Inceneritelo!”).
E, soprattutto, ci vuole amore: “…il vostro sistema energetico rinnovabile ha bisogno di ricevere cure e attenzioni, come in una relazione di coppia affiatata. Se gli offrirete attenzioni e premure lui vi ripagherà con autosufficienza, risparmio e libertà. Se al contrario lo trascurerete…lui potrebbe tradirvi.”