Dove vedere le balene in Europa e nel mondo

Un’esperienza da fare una volta nella vita, è ammirare le balene nel loro habitat naturale. Col termine “balena” s’intende qualsiasi cetaceo di taglia gigantesca come il capodoglio, le balenottere e le megattere per darvi un’idea. Vedere queste creature enormi e maestose apparire sulla superficie dall’acqua è un’emozione indescrivibile.

Megattera

Proprio per ammirare questo spettacolo, in varie parti del mondo ci sono tour di “whale watching“, che in inglese significa appunto “osservazione delle balene”, uscendo in mare aperto sulle imbarcazioni.

Noi vi consigliamo alcuni Paesi in cui questa attività turistica è diventata un fiore all’occhiello. Detto questo, scegliete con estrema attenzione un operatore che garantisca il massimo rispetto degli animali e dell’ambiente. Il numero di imbarcazioni infatti è in continuo aumento, così come i rischi di turbare gli animali. E armatevi di pazienza, perché non si tratta di uno spettacolo organizzato ma di animali allo stato brado, e sono loro a decidere se e quando farsi vedere.

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Stenella striata | Whale Watching nel Santuario Pelagos | © S. Airoldi | Tethys | corriere.it

Italia – Francia – Principato di Monaco

Iniziamo da una meta a noi vicina, il Santuario Pelagos. È una zona marina protetta a cavallo fra il territorio italiano, francese e monegasco. Include il bacino corso-ligure-provenzale, e le acque che bagnano numerose isole come la Corsica e la Sardegna, e isole più piccole come quelle davanti a Hyères, oltre al litorale ligure, l’arcipelago toscano e le Bocche di Bonifacio per un totale di 87.500 chilometri quadrati. Il Santuario è nato per tutelare i mammiferi marini e proteggere il loro habitat da qualsiasi turbativa, che si tratti di inquinamento o disturbo provocato dai turisti.

Il momento migliore per il “whale watching” è l’estate, e basta andare al largo delle coste mediterranee francesi per essere quasi certi di avvistare delfini o balene. Questa stagione è più favorevole sia perché le condizioni meteorologiche sono migliori e il mare è raramente agitato, sia perché garantisce ai cetacei il nutrimento necessario.

In questa area protetta vige un codice di buona condotta, un primo passo verso l’elaborazione di una carta per l’osservazione dei cetacei nel Mediterraneo. Fra i principi fondamentali: l’osservazione deve essere effettuata a più di 5 miglia dalla costa, è vietato avvicinarsi se sono presenti animali neonati, e la permanenza massima consentita è di 15 minuti.

Balena
Madagascar

Spostiamoci in Africa. Dopo avere passato la metà dell’anno a nutrirsi, le megattere lasciano le coste polari dell’Antartide e percorrono 1.500 chilometri per raggiungere le calde acque tropicali del Madagascar, Stato insulare nell’Oceano Indiano. Il paradiso perfetto per accoppiarsi e partorire, visto che i cuccioli non avranno ancora abbastanza grasso per sopportare le temperature invernali. L’appuntamento è da giugno a settembre, quando in centinaia migrano al largo delle coste del nord ovest del Paese. Si dividono normalmente in due gruppi: uno andrà verso Nosy Be fino sulla costa occidentale, l’altro verso quella orientale a la Ile Sainte Marie e la Baia di Antongil. Nella stagione dell’accoppiamento, il corteggiamento dei maschi è a dir poco suggestivo con salti fuori dall’acqua e battute di pinna.

Un’altra grande emozione è avvistare lo squalo balena. I più intrepidi possono nuotare, a debita distanza, vicino a questo mastodonte totalmente inoffensivo, che raggiunge anche 15 metri di lunghezza.

CétaMada, associazione senza scopo di lucro per la conservazione dei mammiferi marini e del loro habitat in Madagascar, ha creato un codice di buona condotta per osservare in modo responsabile e rispettoso queste creature nel Paese.

Norvegia

Il Paese scandinavo è ideale per chi ama i cetacei, che raggiungono le coste ogni anno. In inverno si può partecipare a un “whale safari” nel Nord della Norvegia, ad esempio con tour operator di Tromsø. Perché in inverno? Perché intorno alla metà della stagione, le aringhe migrano al largo della costa e attirano mammiferi come megattere, orche e balenottere comuni. Negli ultimi anni, la zona migliore risulta la regione di Lyngenfjord e vicino alla località di Alta. Ma le cose ovviamente possono cambiare: se le aringhe migrassero altrove, i cetacei le seguirebbero.

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Balene in Norvegia | Foto di Bart - ns4bIZ6XeGY - unsplash

Fra le mete migliori spicca anche Andenes nelle Vesterålen, arcipelago sopra il circolo polare artico. In particolare, la zona a nord-ovest attira i capodogli perché ricca di nutrimento. Anche le isole Svalbard sono una meta da segnare, perché qui si può osservare la balenottera azzurra, l’animale più grande del pianeta.

La stagione invernale per fare “whale watching” va di solito da metà gennaio ad aprile, ma si possono fare avvistamenti anche tra maggio e novembre. In questo periodo, nell’Isfjorden vanno a nutrirsi balenottere azzurre, balenottere comuni, megattere e beluga. Il mammifero più comune è però il capodoglio, e con un po’ di fortuna si possono vedere anche globicefali, balenottere minori, megattere, delfini e orche.

Delfini
Portogallo

Le Azzorre, arcipelago portoghese nel cuore dell’Oceano Atlantico, è uno dei posti ideali per avvistare le balene. Conta 24 tipi di cetacei fra specie stanziali e migratorie, comuni o rare. L’ecosistema qui infatti ha caratteristiche ideali per queste creature, con acque ricche di pesce. E se un tempo le balene venivano cacciate in molte isole, oggi sono ricercate solo per il turismo. Nella loro rotta di migrazione, passano al largo delle Azzorre, mentre i delfini ci vivono tutto l’anno.

In questo angolo del Portogallo, ogni stagione dà le sue soddisfazioni: la stenella maculata, il capodoglio, la balenottera boreale e i misticeti sono più facili da avvistare in estate, mentre la balena azzurra fa la sua apparizione alla fine dell’inverno.

Ci sono varie basi sparse nell’arcipelago da cui partono tour di “whale watching”. Nell’isola di S. Miguel, soprattutto a Ponta Delgada e Vila Franca do Campo, sono organizzati tutto l’anno. Mentre in primavera, nel canale fra le isole di S. Miguel e Santa Maria, è facile avvistare le balene azzurre. Lo stesso vale sia in primavera che in autunno per l’isola Terceira.

Whalw Watching

Nell’isola di Faial, che con S. Jorge e Pico forma il cosiddetto “Triangolo“, nella località di Horta c’è uno dei principali centri di osservazione e studio dei cetacei di tutto l’arcipelago.

Islanda

L’Islanda è ideale per il “whale watching”, con le gelide acque ricche di vita marina. L’ideale sarebbe che smettesse anche di cacciarle, ma restiamo fiduciosi. In particolare, in estate le coste accolgono numerose specie di cetacei che vengono qui per nutrirsi. Il periodo migliore per l’osservazione va da aprile a settembre. I tour invernali invece sono più rari, ma offrono panorami aspri e suggestivi con le montagne innevate a fare da cornice e tramonti spettacolari. Senza contare la possibilità di vedere un’altra meraviglia della natura: l’aurora boreale.

Whale Watching in Islanda

È possibile partecipare a escursioni per di “whale watching” in tutto il Paese. Tour giornalieri partono dal Porto Vecchio di Reykjavík e da diverse città nell’ovest e nel nord dell’Islanda. Imperdibile è Húsavík, piccolo centro vicino alla grande baia di Skjálfandi, nota come la “capitale europea dell’osservazione delle balene”. In questa baia se si è molto fortunati si può avvistare la balenottera azzurra (secondo le compagnie di osservazione locali, la possibilità va dal 2 al 5%). Viene per nutrirsi insieme ad altri mammiferi marini migranti, e il periodo più probabile per incontrarli è la fine di giugno. E accanto alle grandi balene, si vedono delfini dal becco bianco, focene, foche e occasionalmente squali elefante.

Australia

La selvaggia Australia non può che offrire abbondanti opportunità per avvistare numerose specie di cetacei: balene franche australi, balenottere minori, megattere e addirittura orche durante la loro migrazione annuale.

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Whale watching | Gold Coast | Australia

Le coste orientali e occidentali permettono di godersi lo spettacolo due volte l’anno, quando i mammiferi viaggiano da e verso l’Antartide per nutrirsi di pesce, krill e plancton. Alla fine dell’estate partono per raggiungere il Nord, dove li attendono acque più calde per accoppiarsi e partorire. Fra maggio e novembre, le balene franche australi puntano le acque degli Stati del South Australia e del Victoria, mentre le megattere continuano verso nord per raggiungere la Grande Barriera Corallina e la regione del Kimberley. Le orche invece si radunano al largo della costa meridionale dello Stato del Western Australia.

Ecco alcune grandi città, i cui dintorni sono ottimi per il “whale watching”: Hobart, capitale della Tasmania, da maggio a luglio e da settembre a dicembre; Perth da giugno a novembre; Sydney da maggio alla fine di novembre, soprattutto fra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio; Adelaide da giugno a settembre; Brisbane da maggio a novembre, in particolare a Hervey Bay; Melbourne da maggio a settembre (da segnare Logans Beach a Warrnambool).

Stati Uniti

In primavera migliaia di cetacei, comprese le megattere e le balene grigie, migrano dalle Hawaii o dal Messico per trascorrere l’estate nelle acque dell’Alaska, ricche di sostanze nutritive. Parliamo di uno degli Stati più incontaminati e selvaggi degli USA, nell’estremità nord occidentale del continente.

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Whale watching in Alaska

E il “whale watching” non poteva che essere la punta di diamante del turismo locale. Dalla remota città più settentrionale di Utqiagvik, alla costa dell’Inside Passage e fino alla città di Anchorage, con le montagne dell’Alaska a fare da cornice, l’esperienza è incredibile.

Specie come beluga, megattere e orche possono essere avvistate anche dalla terraferma in molte località costiere, ma un’escursione in mare è tutta un’altra esperienza ovviamente. È possibile scegliere fra un’ampia varietà di tour, principalmente nelle regioni centro-meridionali dell’Alaska, anche se le acque sud-occidentali e artiche possono offrire possibilità di avvistamento. In base alle condizioni meteo ovviamente, le escursioni in genere iniziano in primavera da marzo a maggio, e durano fino a settembre o ottobre. Le orche, che vivono stabilmente in Alaska, possono invece essere avvistate tutto l’anno. I tour non sono solo in barca o tramite le crociere, ma si possono organizzare anche gite in kayak.

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