Al largo della California e a circa 3000 metri di profondità, c’è un luogo che ricercatori e divulgatori scientifici hanno definito magico. Lo è soprattutto per i polpi. Il sito è stato battezzato Octopus Garden, ma le ragioni di quell’insolito assembramento, più di 20.000 individui, sono rimaste sconosciute per quasi cinque anni. Oggi gli scienziati hanno una risposta. La risposta ha aperto una porta su un mondo abissale e ad altri interrogativi.

La scoperta di Octopus Garden
È il 2018 gli scienziati a bordo della nave Nautilus osservano le immagini catturate dal ROV Hercules, un sottomarino a controllo remoto. Sono ricercatori della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e del MBARI (Monterey Bay Aquarium Research institute). Hercules sta esplorando da più di ventiquattr’ore la base di una montagna sommersa, il Davidson Seamount, a circa 80 miglia nautiche da Monterey. Tutti si aspettano una perlustrazione abbastanza noiosa, come dichiarerà più tardi Chad King capo della missione al Los Angeles Times. Poi, mentre Hercules attraversava un rilievo, sullo schermo appare qualcosa: il pendio sembra costellato di piccole forme iridescenti. Gli scienziati dirigono il ROV verso quegli strani riflessi. Lo spettacolo lascia tutti a bocca aperta. Sembrano palline perlacee ornate di piccoli ciuffi sparse a perdita d’occhio. Sono migliaia e migliaia di polpi. Superata l’euforia e la sorpresa i ricercatori iniziano ad esaminare le immagini e scoprono che si tratta del Muusoctopus robustus, o polpo perlato. È una specie appartenente a un genere tassonomico che per via delle sue abitudini di profondità, dove non giunge mai la luce, ha rinunciato alla sacca dell’inchiostro. Gli individui, maschi e femmine, sembrano tutti adulti, nessuno è di dimensioni intermedie. La prima, logica, ipotesi è che si tratti di un sito riproduttivo, forse il più grande nel Pacifico. È il più grande del pianeta, tra quelli conosciuti, ma gli scienziati ancora non lo sanno. A loro i record interessano poco, vogliono capire perché i polpi si radunano in grandissimo numero proprio lì, presso le pendici del Davidson Seamount.

Spiando cicli vitali in profondità
I ricercatori del MBARI, il Monterey Bay Aquarium Research Institute mette insieme un team interdisciplinare di esperti composto di geologi, biologi e ingegneri. Inizia una lunga ricerca che durerà tre anni. Inviano ad oltre 3.000 metri di profondità telecamera time-lapse, sensori e robot a più riprese per mappare l’Octopus Garden sotto i suoi molteplici aspetti. Vogliono sorvegliare i cefalopodi dall’accoppiamento alla nidificazione. Dopo alcuni mesi hanno la conferma che le abitudini delle femmine di quella comunità non sono diverse da altre il cui habitat è più vicino alla superficie. Anche loro cercano crepe rocciose e fessure per nidificare. Una volta deposte le uova smettono di nutrirsi e, come la maggior parte dei cefalopodi, muoiono poco dopo la schiusa. Divenendo cibo per lumache di mare e altri invertebrati. Quello che rende interessante la base del Davidson Seamount, almeno dal punto di vista dei polpi, non ha a che fare con le disponibilità di risorse alimentari. In un’area di 6 acri (2,4 ettari) individuano circa 6.000 nidi. I numeri suggeriscono che la popolazione di polpi dell’intero sito può agevolmente superare le 20.000 unità. Il primo indizio arriva dai dati dei sensori inseriti all’interno dei nidi dei polpi. Gli scienziati scoprono che la temperatura delle acque circostanti al Davidson Seamount è di 1,6 C°, mentre nelle fessure che i polpi occupano per deporre le uova raggiunge i 5,1°C. La temperatura nei nidi, dunque, è più alta di 3,5 C° rispetto a quella dell’ambiente circostante. Sospettano che la scelta dei polpi sia legata soprattutto alla incubazione delle uova.
Il segreto di un successo riproduttivo
Per le specie di polpi che vivono in acque calde o poco profonde, i tempi che vanno dalla deposizione alla schiusa si misurano in giorni o in una manciata di settimane. In acque fredde o abissali la situazione è completamente diversa. Negli animali a sangue freddo, come appunto i cefalopodi, le temperature prossime allo zero rallentano drasticamente i processi metabolici e il periodo di covata può superare i 4 anni. È il caso del Graneledone boreopacifica, una specie di polpo di profondità diffusa nell’Atlantico e nel Pacifico settentrionali. Una femmina osservata sul fondo del Monterey Canyon, sempre in acque della California, ha accudito le uova senza mai lasciare il nido per un periodo record di 53 mesi, quasi 4 anni e mezzo. Questa specie detiene anche il record registrato di longevità. Tempi così lunghi aumentano la possibilità che uova ed embrioni vengano predati, o che contraggano infezioni, in misura esponenziale. Il Davidson Seamount è un vulcano sottomarino spento ma, si scopre, le sue pendici ospitano al loro interno delle sorgenti termali che fanno parte di un vasto sistema. Sistemi del genere incanalano acqua che assorbe il calore dal mantello terrestre fino agli affioramenti di roccia vulcanica. Nelle fessure di Octopus Garden le temperature più elevate dell’acqua favoriscono probabilmente uno sviluppo più veloce, ma per provarlo devono monitorare una schiusa. C’è una piccola difficoltà: ogni spazio disponibile, dopo la schiusa, viene occupato da un’altra femmina. I ricercatori, per determinare i tempi di covata, devono identificare le singole madri. Ci riescono grazie a cicatrici e altri segni distintivi. Alla fine, ciò che osservano supera le aspettative più ottimistiche e i ricercatori restano letteralmente sbalorditi. Le uova si schiudono in meno di due anni.
Pro e contro di un’audace strategia riproduttiva
Della tolleranza termica dei Muusoctopus robustus, o polpi perlati, e dei loro embrioni si sa molto poco. Gli scienziati suppongono che anche una breve esposizione ad acque troppo calde potrebbe avere conseguenze letali, cancellando ogni speranza di riproduzione di successo. I dati raccolti presso Octopus Garden dimostrano che queste sorgenti possono fornire un ambiente termicamente stabile e duraturo, potenzialmente per migliaia di anni. Tuttavia, recita lo studio successivamente pubblicato, gli adattamenti che favoriscono la cova del Muusoctopus robustus in siti caldi localizzati potrebbero aver eliminato la loro capacità di nidificare nelle acque ambientali, limitando notevolmente i luoghi di riproduzione.

Luoghi in pericolo
“Sebbene le fonti di calore localizzate in acque profonde possano essere essenziali per i polpi e altre specie tolleranti al caldo, la maggior parte di questi habitat unici e spesso criptici rimangono sconosciuti e inesplorati”, si legge nello studio. Gli scienziati pensano che siti di questo tipo potrebbero essere più diffusi di quanto si sia creduto in precedenza. Altre vivai di polpi intorno a sorgenti idrotermali profonde sono stati scoperti nelle acque della Costa Rica, sempre nel Pacifico. Data la scarsezza di risorse alimentari a quelle profondità, si tratta di siti vitali per gli ecosistemi marini e per il ciclo del carbonio. Il Davidson Seamount e il suo Octopus Garden fanno parte del Monterey Bay National Marine Sanctuary e sono quindi protetti. Non sappiamo molto quanti ce ne possano essere ancora da scoprire. E da proteggere. Dopo decenni di esplorazioni degli abissi, per lo più condotte per sfruttamento economico, non sappiamo quante siano le perle come Octopus Garden, quanti siti preziosi popolino di bellezza e di vitalità gli ecosistemi degli alti fondali. Non lo sappiamo alla vigilia del loro sfruttamento per la nostra fame di minerali.
Ah, dimenticavo…
Octopus’s Garden è una canzone dei Beatles, la seconda scritta interamente da George Harrison. Il testo sembra profetico. Dedicata a tutti i polpi da giardino… sottomarino, s’intende.
I’d like to be under the sea
In an octopus’s garden in the shade
We would be warm below the storm
In our little hide-a-way beneath the waves
Resting our head on the sea bed
In an octopus’s garden near a cave
Per saperne di più:
- https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adg3247
- https://www.latimes.com/california/story/2023-08-30/pearly-octopus-off-california-coast-nesting
- https://www.sciencenews.org/article/octopus-deep-sea-mom-eggs-warm-water-garden-development
- https://www.marinespecies.org/aphia.php?p=taxdetails&id=527163
- https://www.nationalgeographic.com/science/article/octopus-cares-for-her-eggs-for-53-months-then-dies
- https://www.imperialbulldog.com/2019/12/30/peter-godfrey-smith-subacqueo-e-filosofo-lindagatore-di-altre-menti/
- https://www.imperialecowatch.com/2022/02/28/polpi-dallevamento/